
Dopo il successo di “Sogni di un aprile“, Bruno Marchionibus torna in libreria con un nuovo romanzo: “Tra anima e memoria“, edito da Guida Editori, un viaggio interiore tra passato e rinascita, un libro tra i più interessanti del panorama italiano di questa primavera.
Lorenzo è uno scrittore, ma dopo aver pubblicato un romanzo di grande successo, attraversa una crisi creativa. Per superarla e recuperare l’ispirazione perduta, decide di trasferirsi per qualche giorno a Baia Celeste, il paesino sul mare in cui da giovane trascorreva le vacanze estive e dove incontrò il suo primo amore, Eleonora, scomparsa tragicamente vent’anni dopo. In paese l’uomo ritroverà Veronica, la sorella di Eleonora, e conoscerà Fabio, il figlio dodicenne. È proprio grazie a loro che Lorenzo inizierà a ritrovare il proprio talento, in un continuo alternarsi tra nostalgia del passato e voglia di futuro.
Mentre lo scrittore tenta di ritrovare sé stesso, la sua strada si intreccia con quella di Fabio: saldando la loro amicizia, i due affronteranno insieme un percorso di crescita che li cambierà per sempre.
Uno degli obiettivi dell’autore è stato senza dubbio quello di creare una storia di speranza nella forza dei legami umani, un aspetto quest’ultimo forse un po’ troppo trascurato negli ultimi tempi in cui paradossalmente siamo tutti più soli, con tanti “amici” virtuali sui social e nessuno o quasi nella realtà. Il coprotagonista Fabio infatti diventa fondamentale per la rinascita di Lorenzo, il rapporto tra i due rappresenta una vera amicizia disinteressata (cosa che all’apparenza può sembrare strana vista la differenza d’età tra i due), un collante per una svolta di vita per entrambi, ed è per questo che proprio la figura del ragazzino rappresenta un vero motore per il cambiamento, un ponte tra un passato doloroso ed un futuro possibile. L’autore riesce come sempre a descrivere luoghi e persone in modo fluido, descrittivo e mai banale, una delle sue capacità è quella di far entrare il lettore nel racconto, fargli quasi toccare luoghi e personaggi, evocando emozioni profonde ma senza mai cadere nel melodramma. In parole povere “Tra anima e memoria” è un invito a non dimenticare, ma anche a non rimanere prigionieri del passato, bensì a trovare nel presente la forza per costruire un nuovo domani.
Ecco l’intervista che l’autore ha rilasciato per RoadTv Italia:
Bentrovato Bruno. Il tuo ultimo libro, “Tra anima e memoria” ha una trama che cattura decisamente: come e quando è nata l’idea?
L’idea è nata dalla grande voglia di tornare a provare l’emozione di vedere una storia inventata da me, una mia creatura, prendere vita tra le pagine di un libro. Non c’è un quando preciso; quel che posso dire è che prima di “Tra anima e memoria” avevo provato a buttare giù delle storie diverse, tutte arenatesi dopo poco, mentre non appena è arrivata l’ispirazione improvvisa per le vicende di Lorenzo, Fabio e tutti gli altri personaggi, il prosieguo della storia è venuto fuori dalla mia mente come un fiume in piena. Continuare a scrivere fino all’ultimo capitolo, a quel punto, è stato come un bisogno dal quale non poter desistere.
Il protagonista della tua storia è Lorenzo, uno scrittore in piena crisi di ispirazione per la stesura del suo secondo libro. La cosiddetta sindrome della penna bianca ha mai colpito anche te?
Mi ha colpito, a un certo punto, non esattamente la sindrome da pagina bianca intesa come mettersi davanti a un foglio e non sapere cosa scrivere, quanto la paura che nella mia vita non potesse esserci più spazio per la passione per la scrittura. Quando due anni fa, poco dopo la pubblicazione del mio primo romanzo “Sogni di un aprile”, ho iniziato a lavorare nella Pubblica Amministrazione come amministrativo, credevo infatti che non sarei più riuscito a pubblicare un libro. Fortunatamente, però, la mia caparbietà nel non abbandonare un sogno, e soprattutto il supporto di persone a me vicine che mi hanno aiutato a credere di poter vestire nuovamente i panni dello scrittore, hanno permesso a “Tra anima e memoria” di vedere la luce, e a questo proposito voglio dire che sono molto grato a chi ha creduto in me.
Quanto c’è di Bruno in Lorenzo?
C’è sicuramente un po’ di me in Lorenzo, ma meno di quanto ce n’era in Diego, il protagonista di “Sogni di un aprile”. La sfida che volevo affrontare dopo il primo romanzo, in parte quasi autobiografico, era infatti quella di raccontare una storia molto più distante da me, così come i suoi personaggi. C’è molto di me, in ogni caso, in tante sfumature, episodi, e dettagli secondari che condiscono il plot narrativo e che mi hanno aiutato a personalizzare il racconto.
E poi c’è Fabio, un ragazzino di appena 12 anni che sarà fondamentale per Lorenzo e il suo ritrovarsi …
Fabio in un certo senso per Lorenzo rappresenta un legame col proprio passato, ma anche un po’ una parte di sé, quasi una sorta di fanciullino interiore che rimane vivo dentro ognuno di noi. Nel rapporto col giovane, quindi, Lollo riesce a ritrovarsi perché in Fabio incontra se stesso e un collegamento con i suoi ricordi, ma anche una persona in grado, a seconda dei momenti, tanto di guidarlo che di farsi guidare.
La personalità che hai donato a Fabio è di grande maturità, quasi in contrapposizione con gran parte della reale Gen Alpha: pensi che possono esserci veri Fabio tra i giovanissimi di oggi?
La maturità di Fabio in parte deriva dalla vita estremamente difficile che ha vissuto, e in parte è una sua caratteristica innata. Io credo assolutamente che ci siano tanti ragazzi che sono ben distanti dai luoghi comuni con cui viene caratterizzata la loro generazione, soltanto che magari fanno meno rumore e meno notizia di chi corrisponde a questi ultimi.
Come nel tuo precedente libro, anche in Tra anima e memoria largo spazio viene dato all’amore …
Sì, e come in “Sogni di un aprile” non si tratta solo dell’amore sentimentale, ma dell’amore inteso in senso ampio come qualsiasi forma di sentimento, da quello di coppia a quello di amicizia fino al legame con dei luoghi, che a volte possono diventare quasi come delle persone. Al giorno d’oggi credere all’amore è difficile, ma proprio per questo penso che sia importante parlarne e metterlo al centro delle storie che si raccontano; il compito dei romanzi, alla fine, è proprio quello di far sperare a chi li legge che i lietofine siano possibili.
Anche questa volta hai scelto come casa editrice Guida Editori, un faro dell’editoria nazionale: c’è una motivazione in particolare che ti ha spinto ad avere questa preferenza?
Per me è un onore che una storia da me scritta sia stata pubblicata nuovamente da una Casa Editrice importante e celebre come Guida Editori. Ringrazio Diego e tutte le persone che lavorano con lui per il supporto che mi hanno dato e per aver creduto nuovamente in me e nella mia penna.
Lo stile dei tuoi libri è molto “visivo”, quasi cinematografico: è dovuto a delle influenze in particolare? Hai mai pensato di adattarli per il cinema o la Tv?
Sarà paradossale avendo io scritto due romanzi, ma probabilmente i film che ho visto nella mia vita sono più dei libri che ho letto. Quando scrivo, quindi, sono portato a immaginare le scene che vado a raccontare nella mia mente, dove personaggi e ambientazioni prendono vita proprio come se fossero un film o una serie televisiva. Vedere un mio libro adattato al cinema o alla tv sarebbe semplicemente un sogno; sogno, onestamente, apparentemente impossibile, ma in fondo anche quello di pubblicare un romanzo sembrava esserlo.
C’è un messaggio particolare che hai voluto lasciare ai tuoi lettori con questo libro?
Sono sincero, non ho la pretesa né la presunzione di poter lasciare messaggi ad altri, e il libro l’ho scritto davvero semplicemente per il piacere di tornare a raccontare una storia. Se c’è un qualcosa che però mi piacerebbe emergesse dal mio romanzo, è che nella vita è possibile andare avanti senza cancellare il passato, e che anzi la pace interiore sta proprio nel trovare un equilibrio tra quello che si è stati, cio che si è e quel che si potrà essere, senza trascurare nessuna di queste tre dimensioni.
Il complimento più bello che hai mai ricevuto per i tuoi libri? E la critica peggiore?
Una cosa che mi ha fatto molto bene sentirmi dire, può sembrare banale, è che sono a tutti gli effetti uno scrittore vero. Io mi considero più che altro una persona che ha scritto due libri, considerando sempre come scrittori a tutti gli effetti quelli ben più quotati di me, e sentirmi definito così ha fatto bene a me e alla mia autostima. Un altro complimento molto bello che ho ricevuto è stato sentirmi dire che “Tra anima e memoria” chiama chi lo compra per farsi leggere, nel senso che è tale la curiosità di sapere come evolve la storia che è difficile staccarsi dalle sue pagine. Non so se questo sia vero, ma è davvero un grande apprezzamento. Critiche per fortuna ne ho ricevute poche, non so se per merito o per eccesso di carineria dei lettori; posso dirti che rileggendo oggi “Sogni di un aprile”, il mio primo romanzo, diverse cose le scriverei diversamente, ma credo faccia parte di un naturale percorso di crescita personale.
La scrittura è in continua evoluzione. Come vedi il futuro del settore tra digitale, autopubblicazione e intelligenza artificiale?
Il mondo e di conseguenza anche l’editoria è in un continuo e rapido cambiamento, così rapido che è difficile immaginare da qui a pochi anni come evolverà il settore. Quel che è sicuro, però, è che nulla supererà mai il piacere di sfogliare un libro cartaceo tra le proprie mani.
Ultima domanda: cosa dovrebbe spingere un lettore ad acquistare Tra anima e memoria?
Credo che ognuno di noi abbia attraversato un periodo di crisi come quello che vive Lorenzo all’inizio di questa storia, e quindi chiunque può riconoscersi in lui, così come chiunque può intravedere in Baia Celeste il proprio luogo dell’anima, dove ha vissuto indimenticabili momenti durante l’infanzia. “Tra anima e memoria” è una storia che cerca di essere profonda ma leggera, di affrontare il dolore in maniera seria ma non pesante, e di lasciare in chi la legge un senso di speranza e positività per non cedere nei momenti di difficoltà.
Ringraziando Bruno per la sua disponibilità, ricordiamo che “Tra anima e memoria” si può acquistare (anche con la Carta del Docente e la Carta Cultura Giovani) nelle migliori librerie o sul sito di Guida Edizioni a quest’indirizzo https://www.guidaeditori.it/prodotto/tra-anima-e-memoria/