
Foto di Luciano Romano per il Teatro San Carlo di Napoli
La fille du régiment è una vivace opéra comique in due atti, composta da Gaetano Donizetti su libretto francese di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges e Jean-François Bayard. Debuttata a Parigi nel 1840, l’opera è celebre per il suo spirito giocoso, le arie virtuosistiche e l’equilibrio tra comicità e sentimento.
La trama segue Marie, una giovane cresciuta da un reggimento di soldati francesi, e il suo amore per il giovane Tonio, ostacolato da convenzioni sociali e scoperte familiari inaspettate. Tra gag militari e tenerezze romantiche, Donizetti intreccia con maestria melodie brillanti e momenti di grande lirismo.
Musicalmente, l’opera è nota soprattutto per l’aria di Tonio “Ah! mes amis, quel jour de fête!”, famosa per i suoi nove do acuti consecutivi, una vera prova virtuosistica per qualsiasi tenore. Ma anche Marie offre pagine espressive e vivaci, che richiedono agilità vocale e talento attoriale.
La fille du régiment è andata in scena con successo domenica 18 maggio al Teatro San Carlo di Napoli, dove mancava dal febbraio 1965: giusto da sessant’anni! Questo gioiello del repertorio belcantistico si è avvalsa di una coproduzione del Teatro di San Carlo e della Bayerische Staatsoper, con la regia del celebrato Damiano Michieletto, conosciuto per le sue produzioni nei maggiori teatri e festival del mondo.
A differenza che in altre sue regie, fonti di accese discussioni tra sostenitori della tradizione nel teatro d’opera e fautori dell’innovazione di cui è portatore, Michieletto si è mantenuto su un registro di modernità ispirato al contempo alla tradizione, ricorrendo anche a degli echi della commedia dell’arte.
La presenza dell’attrice Marisa Laurito, interprete di un personaggio secondario nella struttura originaria dell’opera, la Duchesse Krakenthorp, valorizzato invece in questo caso in funzione di narratrice dell’azione scenica, ha permesso di eliminare i dialoghi parlati originali, che avrebbero appesantito la rappresentazione. La duchessa viene dipinta come una donna avida, desiderosa di dare il marito a Marie il suo goffo nipote, per avere la possibilità di impadronirsi dell’eredità della ragazza. Michieletto ha pensato per il personaggio affidato alla celebre attrice napoletana, una lingua che potesse mescolare francese e napoletano, attingendo a stilemi comici classici. Gli splendidi e dettagliati costumi di Agostino Cavalca sono stati disegnati in maniera fedele all’epoca di ambientazione dell’opera, mentre le scene essenziali di Paolo Fantin rimandavano a uno spazio tempo non definito.
Il tema centrale esplorato dal regista è il bisogno, e la libertà, di essere se stessi. Marie è una ragazza abbandonata, che cresce da sola senza conoscere le sue origini e che lotta per affermare la sua libertà, frutto della sua storia personale. Per il regista veneziano si tratta di un tema che riguarda l’uomo da sempre: il bisogno di essere consapevoli di se stessi e di mantenersi fedeli alla propria identità. La lettura dell’opera è centrata sulla
ricerca di sé stessi, dell’autenticità, da parte di Marie e del suo amato Tonio. Nel finale dell’opera, infatti, entrambi si spogliano degli ambiti e delle consuetudini che la famiglia e la società vogliono imporre loro tramite un atto di conformismo e rigidità.
Lo spettacolo ha visto il ritorno sul palco del Massimo napoletano di una stella dell’opera, il soprano di origine sudafricane Pretty Yende, che ha dato vita a una Marie solare, brillante e romantica. Tra le diverse esperienze professionali che l’hanno vista protagonista di recente, nel 2023 Pretty Yende ha cantato in occasione dell’incoronazione di Carlo III a Londra. Nel 2024 ha cantato come Cleopatra nel Giulio Cesare all’Oper Frankfurt, ha esordito come eponima protagonista nella Maria Stuarda al San Carlo di Napoli, è stata Micaëla in Carmen all’Arena di Verona, Norina in Don Pasquale a Vienna, Antonia ne I racconti di Hoffmann Metropolitan e ha tenuto recital in Francia; inoltre ha cantato “Amazing Grace” alla cerimonia di riapertura della cattedrale diNotte-Dame.
Tonio ha avuto la bella voce del tenore russo Ruzil Gatin.
Il mezzosoprano Sonia Ganassi ha sostenuto il ruolo della Marquise de Berkenfield, zia madre della “fille”, il baritono Sergio Vitale ha interpretato il sergente Sulpice. L’Orchestra del Teatro di San Carlo è stata diretta dal giovane, ma già affermato Direttore e pianista Riccardo Bisatti; il coro del San Carlo, che ha una parte centrale in quest’opera, è diretto dal Maestro Fabrizio Cassi.
Caloroso successo per tutti. Si replica fino al 27 maggio.
Giuseppe Iaculo