Edenlandia, nuovo compratore all’orizzonte? Intanto Sel chiede chiarezza sulla ristrutturazione dello zoo (VIDEO)

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di Giuliana Gugliotti

“Edenlandia merita di risorgere”. Non soltanto per i 40 lavoratori, in cassa integrazione da ottobre 2011, che tuttavia continuano, senza alcuna garanzia, a prestare un servizio di sorveglianza gratuito all’interno della struttura, né soltanto perché i parchi pubblici a tema rappresentano, nonostante la crisi, un settore in piena ripresa. Ma anche e soprattutto perché Edenlandia rappresenta il luogo per eccellenza “meta dei sogni e dei divertimenti di diverse generazioni di bambini (e adulti) dagli anni ’60 a oggi”. E la sua resurrezione può rappresentare un traino per l’intera economia imprenditoriale di una maxi area che va da Fuorigrotta a Bagnoli passando per Agnano.

Sono queste le motivazioni che ieri hanno spinto Roberto Braibanti e Marcello Cadavèro, esponenti di Sel Napoli, a organizzare un’assemblea pubblica per discutere ancora, insieme a cittadini e istituzioni, del futuro di Edenlandia e dello Zoo di Napoli, recentemente acquistato dall’imprenditore napoletano Floro Flores che, tra le polemiche, ha già iniziato i lavori e promette la prima apertura del giardino zoologico per il prossimo 20 dicembre.

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Due strutture indissolubilmente legate, Edenlandia e lo Zoo, non soltanto perché di proprietà degli stessi enti, il Comune di Napoli e la Mostra d’Oltremare, e accomunate dal triste destino del fallimento dell’azienda che le gestiva avvenuto due anni fa, ma anche perché insieme rappresentano un attrattore fortissimo per il rilancio di Fuorigrotta e non solo. Sul cui futuro oggi Sel vuole più che mai fare chiarezza.

Dopo la firma del contratto per la cessione dello Zoo a Floro Flores, il destino di Edenlandia appare incerto: in realtà, come annuncia l’assessore Panini, presente all’assemblea convocata ieri al Consiglio Comunale di Napoli, un paio di imprenditori interessati ad Edenlandia  ci sarebbero. “Una cordata di imprenditori napoletani che stanno valutando la possibilità di impegnarsi in questo investimento, che già per il passato avevano tentato” dichiara Panini. E il pensiero corre subito ad Alfredo Villa, che già nel 2012 aveva tentato l’acquisto congiunto di Zoo e Edenlandia rivelatosi poi un “pacco”.

Ma adesso la scena è cambiata: perché,  stando alle dichiarazioni dell’assessore Panini, il Comune avrebbe provveduto a sanare ben 9 mila mt cubi delle costruzioni dichiarate abusive – altri 800 circa sarebbero in attesa di sanatoria, e soli 2 mila da abbattere – chiarendo così le oscure circostanze che portarono Villa a rinunciare all’acquisto. Oggi ci sarebbero quindi gli estremi per bandire una gara d’appalto, e Sel chiede che il bando si faccia in fretta. Anche per dare un segnale forte ai 40 dipendenti che rischiano di rimanere ben presto senza neanche la cassa integrazione, in scadenza a dicembre 2013.

Accanto alla questione Edenlandia, si profila poi anche quella riguardante lo zoo: dopo la denuncia del consigliere Troncone di qualche settimana fa sull’irregolarità della documentazione presentata in allegato al progetto di ristrutturazione dello zoo, gli animi si sono surriscaldati, e c’è già chi suppone l’esistenza di un non meglio identificato accordo sottobanco – a fini di lucro, ovviamente – tra l’imprenditore e la Mostra. Floro Flores non ha replicato e, invitato al confronto da Sel in occasione dell’assemblea di ieri, ha inviato una nota per scusarsi della sua assenza e specificare che gli sforzi “si sono concentrati sulla valutazione delle condizioni degli animali e sull’individuazione dei relativi interventi sanitari, dietetici e logistici”, per garantire “il benessere degli animali 7 giorni su 7″ e per “rendere il giardino zoologico nuovamente degno di essere visitato”.

“Non sono stati invece realizzati né sono in corso lavori di manutenzione straordinaria chiarisce Floro Flores. Per questo bisognerà aspettare il parere di Mostra e Soprintendenza. Braibanti dal canto suo ribadisce che l’intento del partito non è quello di ostacolare i lavori, anzi; ma bisogna fare chiarezza sullo zoo. “L’imprenditore deve presentare un crono-progetto dettagliato degli interventi che intende effettuare, con tanto di costi e tempi per la realizzazione, per tutelare quello che, nonostante l’investimento di un privato, resta un bene comune”.

A complicare le cose c’è la questione inerente la tutela della salute degli animali, e il fatto che lo zoo, nella sua interezza, è un bene sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza. “Forse l’unico caso al mondo di un bene vincolato che è anche abitato da esseri viventi” sottolinea la garante per i diritti degli animali di Napoli Stella Cervasio, sin dall’inizio accanto all’imprenditore insieme al soprintendente Cozzolino per sorvegliare sull’andamento dei lavori.

Intanto dai cittadini si alza forte la richiesta di fare presto. Edenlandia e Zoo di Napoli non devono morire, e se c’è qualcuno disposto a investire nelle strutture, rischiando il proprio capitale, non bisogna ostacolarlo.

28 novembre 2o13