sabato, Aprile 20, 2024
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Gli aspiranti successori di Boris Johnson

Nel Regno Unito come in Italia si sono aperte improvvisamente crisi di governo che hanno provocato nel caso del paese d’oltremanica le dimissioni non troppo volontarie di Boris Johnson mentre in Italia a breve si definirà la crisi iniziata nei giorni con le dimissioni, per ora, non accettate dal Presidente della Repubblica, Mattarella, ma rimesse alla scelta delle Camere.

di: Luigi Casaretta

Dai più fedeli a Johnson a quelli più distanti, ma pur sempre nell’alveo del partito Conservatore inglese, i nomi appaiono essere quelli di Rishi Sunak, già ministro delle Finanze che però non gode di grande stima nell’elettorato; Sajid Javi, di origine indiana ed ex ministro della Sanità, sembra essere un candidato ideale per la storia personale da self made man partito dal nulla; Liz Truss, ministra degli Esteri, amatissima dai Tories ma detestata da molti deputati per la sua ambizione di essere una nuova Thatcher, è tra i favoriti. Deputata nel 2010, ha ricoperto numerosi incarichi ministeriali. Convertitasi a Brexit, ne è diventata una delle più entusiastiche sostenitrici. Nadhim Zadawi, ex ministro della Sanità e del Tesoro proveniente dall’Iraq da bambino, è stato responsabile della campagna vaccinale anti-Covid, è poi ministro della Sanità. Promosso cancelliere dello Scacchiere, ha scaricato Johnnson poche ore dopo. Tom Tugendhat, presidente della Commissione esteri e poi presidente della Commissione parlamentare Esteri è il meno noto tra i contendenti, ma rispettato dai deputati conservatori e anche dell’opposizione. Ex soldato, è un esperto di politica estera e l’unico tra i possibili successori ad essersi sempre schierato contro la Brexit. È considerato «l’anti-Johnson», probabilmente il più distante dal premier uscente.

A chiudere la lista dei contendenti c’è Ben Wallace, ministro della Difesa, che considerato tra i favoriti per la successione di Boris Johnson alla guida dei Conservatori e alla poltrona di primo ministro, ha annunciato che però non si candiderà per quella carica: lo ha annunciato lo stesso Wallace precisando: «Sono concentrato sul mio attuale lavoro, mantenere sicuro questo grande paese». Tuttavia, questa dichiarazione potrebbe essere un diversivo o forse un modo di candidarsi da outsider.

Chi la spunterà per arrivare alle elezioni del 5 settembre e garantire una nomination seria per quella data?

Redazione Desk
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