Indagini senza sosta per colpire al cuore cosa nostra
Sequestrati beni per un valore di 3 milioni e 500 mila euro a Palermo dalla Direzione investigativa antimafia, a Vito Nicastri. L’imprenditore Trapanese cosiddetto “Re dell’eolico” infatti, era da tempo al centro di numerose indagini.
Quest’ultimo provvedimento giudiziario andrà ora ad aggiungersi alla confisca dell’Aprile scorso pari ad 1 miliardo e 300 milioni di euro.
Il capitale dell’industriale, che da tempo è attivo nel campo delle energie rinnovabili, è stato ritenuto proveniente da attività illecite ed è stato oggetto della più grande confisca di beni mai avvenuta in Italia.
Al quanto significative in merito, sono le dichiarazioni del Direttore della DIA Arturo De Felice che ritiene questa la strada giusta per colpire al cuore “l’aria grigia di cosa nostra”.