domenica, Maggio 5, 2024
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Juventus, è scudetto! Palermo sconfitto 1-0

La Juventus vince il suo 29° scudetto. Ed è un altro fausto 5 maggio che entra di diritto nel grande libro della storia del calcio. La gara con il Palermo di Sannino è emblematica di tutto ciò che ha sempre circondato i successi juventini : quadratura e solidità difensiva, superiorità tecnica e fisica, e le polemiche per un rigore  generoso fischiatole. Ma anche un grande Antonio Conte sulla panchina, antipatico a molti, stratega e manovratore di una macchina a tratti perfetta, plasmata e portata ad alti livelli in due brevi ma intensi anni. E come non citare poi un Pirlo al terzo campionato consecutivo, come a dire: mi sposto io, si sposta lo scudetto: regista della Juve, ma signore di tutto il calcio. Ai vertici una società pioniera in Italia dello stadio di proprietà e di tutti i suoi vantaggi.

Per molti sarebbero 31 in realtà. Anche questa ambiguità sui numeri rende la squadra bianconera la più chiacchierata, la più odiata, la più amata. Tutto di tutto. Ma andiamo con ordine.

Oggi la festa vuole provare a rovinarla il Palermo, anche perché c’è il baratro della B vicino nella sfrenata lotta con Genoa e Siena. La Juve, vincente da sette consecutive, prende in mano la partita però immediatamente, mettendo all’angolo i siciliani, con una carica e una freschezza incredibili. L’adrenalina è tanta, e Pogba spesso illumina con distribuzione e numeri da urlo di tecnica sopraffina. Vucinic ha la prima buona per il vantaggio al 26′, ma da posizione defilata becca Sorrentino. Sannino ha creato un muro siciliano, vista la situazione lottare per un pareggio sembrerebbe anche andar bene, la vecchia Signora è di un altro livello. Tanto gioco bianconero e poche occasioni però, il primo tempo si chiude a reti inviolate.

Il Palermo sembra crederci all’inizio della seconda frazione, Miccoli su azione di contropiede centra clamorosamente il palo al 50′, mettendo paura ai 40mila dello Stadium. Un attimo però, e tutto esplode nella gioia: l’arbitro vede un rigore nella spintarella di Donati su Vucinic, Vidal implacabile trasforma in goal, il quindicesimo stagionale, migliore marcatore bianconero, il cileno è giocatore completo e invidiato: grinta, cuore, polmoni e gran piede, l’acquisto più azzeccato degli ultimi anni.

D’ora in avanti, il Palermo dovrà per forza di cose rischiare di più non avendo nulla da perdere, ma dall’altro lato c’è una Juve galvanizzata dal fiutare come una belva assetata la festa, dagli spalti spingono e scalpitano per officiarne il rito.  E in effetti si dà inizio a un bombardamento al più sguarnito fortino palermitano, ma sono ordigni sempre inesplosi sul più bello. Pogba sembra una gazzella ballerina, forza e velocità, continua per tutta la partita ad incantare: straordinario l’assist per Vucinic al 66′ (questo sarà un campione è il primo pensiero!).

Sannino cambia le punte, in campo Hernadez e Faurlin per Miccoli e Ilicic. L’uruguaiano ci va vicino con un sinistro velenoso al 78′. All’82’ i siciliani possono però ancora sperare nel pari, aiutati da un Pogba che si fa espellere per sputo su Aronica, peccati di gioventù, e che gioventù! C’è ancora il tempo per una sfogliata alla Quagliarella, appena entrato, che si stampa sulla traversa e il brivido finale con Faulin al 95′ a una zampata dal pareggio, ma il colpo a volo muore tra le braccia rassicuranti di Buffon.

La partita finisce e la festa tanto attesa quanto scontata può alfine incominciare, la compagine guidata da Conte ha dimostrato sul campo quanto sia forte, quanto solide radici abbia piantato nell’orto dei grandi trionfi sportivi. Sì, perché adesso il popolo bianconero spera finalmente di spiccare il volo da protagonista anche in Europa, è  di sicuro l’unica squadra ad ora in grado, con un buon mercato, di raggiungere i livelli delle altre potenze continentali come Bayern monaco, Real Madrid, Borussia, Barcellona.

La filosofia dei ragazzi di Conte, e lo è stato di partita in partita, di vittoria in vittoria, sarà sicuramente questa: festa, e meritata, ma subito testa a un nuovo obiettivo, battere il record di punti di Capello.

Tutto, di tutto.

Giancarlo Manzi

Redazione Desk
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