Franca Sebastiani, nota negli anni ’70 con lo pseudonimo di Franchina, è morta dopo aver combattuto una lunga malattia.
La donna aveva 66 anni ed era l’ex compagna di Massimo Ranieri e madre della figlia Cristiana, che il cantante aveva riconosciuto solo nel 1995. Franca Sebastiani aveva raccontato la sua storia in un libro confessando di non aver mai smesso di amare Massimo Ranieri, l’uomo che le aveva rubato il cuore.
Franca Sebastiani: la figlia ne annuncia la morte con un post su Facebook
A dare la triste notizia è stata proprio la figlia Cristiana con un post su Facebook:
“Oggi mamma Franca ha lasciato il nostro mondo, ma la sua dolcezza e la sua forza d’animo è rimasta nei nostri cuori e ci accompagnerà nella vita. Ha combattuto la malattia con grande dignità, fino all’ultimo respiro. Ora è fra gli angeli e sono certa che da lassù continuerà a vegliare su di noi. Ti amo e ti amerò sempre mamma!”
Franca aveva parlato anche della sua malattia, dichiarando: “Io dal 1969 che mi porto appresso quelli che sono stati 5 tumori. In questo caso non si può far nulla. Ho fatto la chemio, ma mi ha distrutto più del tumore stesso. Quello che non sopporto è il dolore, ci sono momenti difficili, poi muoio e risorgo. Il mio carattere è così”.
Franca Sebastiani: Massimo era l’amore della sua vita
Massimo Ranieri era stato l’amore della sua vita e i sentimenti verso di lui non erano mai mutati (“Mi disse “Io non ti abbandonerò mai”, poi sono stati i suoi produttori che ci hanno separati, ma lui voleva vedere la bambina. Nel sentimento l’ho sempre aspettato, eccomi qua, anche se so che non staremo più insieme” aveva dichiarato) e al settimanale “Nuovo”, infine, aveva spiegato:
“Se chiudo gli occhi rivedo il viso di ragazzino di Massimo e risento il calore del suo abbraccio. Oggi non ho paura di morire, ciò che ho provato per Massimo rivive in me in una forma pura e profonda e mi sostiene, nonostante tutto. Voglio lasciare una traccia nel cuore della gente, per questo ho scritto un libro. La decisione di liberarmi dal peso di tanti ricordi è un’esigenza irrinunciabile. Il mio libro è uno spunto per dire a Massimo quanto gli ho voluto bene”.
