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Interviste sul set di Gramigna, film che racconta la storia di Luigi Di Cicco ed il suo no alla criminalità

Gramigna è un film che come principale e unico obiettivo ha quello di diffondere la cultura della legalità. La storia è incentrata infatti su Luigi Di Cicco e la sua vita (vera), figlio di un boss della camorra degli ’80 condannato all’ergastolo. E sul quel trono lasciato vuoto si sarebbe dovuto sedere Luigi, per diventare lui il nuovo boss. Ma invece di sostituirsi al genitore, lui, Luigi, quel trono lo rifiutò, quel giorno scelse la legalità, scelse una vita migliore, scelse di vivere. Rifiutò soprattutto di vivere con l’odore di cadavere sulla propria pelle per tutta la vita.

Gramigna è dunque la storia di un riscatto sociale, perché dall’inferno si può scappare, anche se sei figlio del diavolo. E’ la storia di Luigi, oggi padre di famiglia e commerciante. E’ la storia di un bambino, adolescente, ragazzo, uomo, che ha trovato la felicità compiendo la mossa giusta: riconoscere di essere nato nella violenza e rinnegarla, perché dopo tutto, la camorra ti conduce solo verso un’unica direzione, il fallimento. I soldi facili che la camorra ti promette, che ti dice ti serviranno per realizzarti, per fare una vita da nababbo, tutte fandonie. Scegliendo la strada dell’illegalità, d’altronde, la vita che ti aspetta sarà nell’ombra, nascosto in un bunker, oppure rinchiuso in una gabbia o sepolto sotto terra in una bara.

Lui invece, Luigi Di Cicco, oltre ad aver lottato con successo per la sua libertà, tutt’ora lotta per aiutare a far capire alle persone che la strada della criminalità non conosce luce. Luigi gira infatti per le scuole da un anno raccontando la sua vita, di come sia riuscito ad imboccare la strada giusta al bivio del Bene e Male. Certo è stato un cammino non facile e superato anche grazie all’aiuto di quelli che lui chiama due angeli custodi, mamma Anna e Vittorio, suo allenatore di calcio, che nel film sarà interpretato da Enrico Lo Verso. Assieme a quest’ultimo, sul set di Gramigna, hanno lavorato anche attori del calibro di Gianni Ferreri, Mario Porfito, Titti Cerrone, Ciro Petrone, Biagio Izzo e Veronica Montanino, quest’ultima figlia di Gaetano Montanino, guardia giurata uccisa a piazza del Gesù perché si rifiutò di dare la sua arma di ordinanza, vittima innocente.

Ed una storia del genere non poteva attirare l’attenzione della «Klanmovie Production», che nasce proprio con l’obiettivo di realizzare prodotti che contengano messaggi sociali forti, come appunto il film Gramigna, ispirato dall’omonimo libro scritto da Michele Cucuzza e Luigi Di Cicco. Una pellicola diretta dal regista Sebastiano Rizzo, con la sceneggiatura di Camilla Cuparo, la fotografia di Timoty Aliprandi, la scenografia di Mauro Paradiso, i costumi di Valentina Mezzani e il suono presa diretta di Mario Iaquone Eliminare Marco Rossetti e Stefania De Francesco.

Gramigna sarà dunque un film che va oltre la semplice bellezza estetica, l’obiettivo come già detto è lanciare un messaggio, non a caso il progetto è stato condiviso anche dall’Unicef (media partner), che sostiene la «Klanmovie Production» e il suo tema “La Cultura della Legalità”, da diffondere sopratutto tra le nuove generazioni. Il film verrà infatti promosso attraverso un tour educativo, che porterà la proiezione della pellicola nelle scuole e università italiane, nonché nelle carceri e ovviamente nelle sale cinematografiche. La «Klanmovie Production» sta inoltre collaborando con alcune associazioni antimafia per raccogliere nuove testimonianze, sempre con il fine di far capire ai giovani e meno giovani che la strada da intraprendere in questa loro vita non è di certo quella che puzza di cadavere.

Anna Copertino – Francesco Healy

Gramigna – Interviste sul set

Enrico Lo Verso (L’angelo custode Vittorio)

Gianni Ferreri (Il diavolo tentatore Gennaro)

Alfonso Santoro (Produttore esecutivo Klanmovie Production)

Gianluca di Gennaro (Il protagonista Luigi Di Cicco)

Sebastiano Rizzo (Regista Gramigna)

Veronica Montanino (Flavia primo amore di Luigi)

Ciro Petrone (Diavolo tentatore di Luigi)

Emilia Narciso (Presidente Provincia di Caserta dell’Unicef)

Francesco Healy
Francesco Healy
Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.
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