Al Teatro Elicantropo ‘Circe: le origini’, il mito dal punto di vista femminile

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‘Circe: le origini’ di Alessandra Fallucchi e Marcella Favilla sarà in scena nel Teatro Elicantropo di Napoli.

Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esiste un prima e un dopo nella vita di questa figura che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. E’ da qui che prende vita lo spettacolo ‘Circe: le origini‘ di Alessandra Fallucchi e Marcella Favilla, rispettivamente anche interprete e regista, che sarà in scena da giovedì 23 marzo alle ore 21 (repliche fino a domenica 26) nel Teatro Elicantropo di Napoli.

Presentato da Zerkalo Produzioni, l’allestimento si avvale delle scene e i costumi a cura di Sara Bianchi, le musiche dei Massive Attack, le luci di Giuseppe Filipponio, i movimenti scenici di Fabrizio Federici.

“Circe – si sottolinea – non è solo la maga strategica che conosce le virtù e i poteri delle piante e che impara ad addomesticare le bestie selvatiche, ma è anche e soprattutto una donna di passioni. Perché per tremila anni si è sempre pensato che Circe avesse la colpa di aver circuito Odisseo? Perché si è sempre accostato al nome di Circe l’epiteto di ‘puttana’? Perché la si è sempre definita oggetto del desiderio di Odisseo?

“Abbiamo deciso – sottolineano le autrici – di lavorare a partire dalle fonti letterarie di Madeline Miller e Margaret Atwood per dare un respiro più ampio e contemporaneo a questa figura femminile, riscattandola dall’immagine di semplice Femme Fatale. Da carnefice a vittima, da comparsa a protagonista”.

La drammaturgia originale riferisce una versione differente di questo personaggio così affascinante ed enigmatico. ‘Circe: le origini’ vuole raccontare la Circe prima del famoso incontro con Odisseo, la Circe bambina e il percorso di trasformazione e cambiamento che la porterà a diventare non solo maestra di magie e filtri, ma soprattutto grande conoscitrice di sé stessa e dell’animo umano.