Da dieci a mille euro per quella che era una vera truffa Equitalia, “alleggerendo” la propria posizione: i carabinieri di Napoli hanno notificato un obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria a 10 persone, tra cui 5 dipendenti di Equitalia Sud SpA e 2 addetti alla vigilanza, accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, abuso d’ufficio, rivelazione e uso di segreti d’ufficio, falso e truffa ai danni di Equitalia.
Durante le indagini coordinate dal pm Henry John Woodcock e dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino è emerso che gli impiegati ricevevano mazzette per intervenire sui terminali aziendali allo scopo di agevolare i debitori. In particolare, secondo l’ipotesi accusatoria, gli indagati intervenivano sui fermi amministrativi disposti per i veicoli sequestrati ai debitori o provvedevano alla cancellazione o alla modifica delle posizioni debitorie di titolari di cartelle esattoriali effettuando anche rateizzazioni dei debiti ed eludendo il controllo delle commissioni interne.
Per tali illeciti esisteva, secondo gli inquirenti, una sorta di “tariffario”: da duecento a duemila euro per la cancellazione dei fermi e la modifica delle situazioni debitorie nonché dai 10 ai 50 euro per le visure e altri accertamenti da parte degli addetti alla vigilanza che, a loro volta, si rivolgevano agli impiegati per ottenere informazioni.
This post was published on Giu 5, 2015 11:37
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