venerdì, Aprile 19, 2024
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Continuano gli orrori del Parco Verde di Caivano

Gli orrori del Parco Verde. Non solo Fortuna Loffredo e Antonio Giglio ma anche un nuovo caso di abuso al vaglio degli inquirenti che indagano a Caivano

Gli orrori del Parco Verde; non solo Fortuna Loffredo e Antonio Giglio ma anche un nuovo caso di abuso nel mirino degli inquirenti che indagano su quello che può essere definito il “palazzo degli orrori” di Caivano.

Gli orrori del Parco Verde

Un uomo di 38 anni agli arresti con la tremenda accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di dodici anni. Il Gip Buccino Grimaldi ha firmato l’ordine di arresto non convalidando il fermo in quanto non c’è pericolo di fuga. L’uomo si dichiara innocente ed estraneo alla vicenda. Quella bambina non l’ha mai sfiorata con malizia ed in questa ed altre storie di pedofilia davvero non c’entra, queste le sue dichiarazioni, ma la sua versione non ha convinto il giudice. Gli indizi appaiono solidi e concreti. Un contesto raccapricciante e scioccante quella del palazzo del parco Verde di Caivano dove è stata uccisa, dopo un  volo di diversi metri, la piccola Fortuna Loffredo

Si aprirebbe a questo punto uno scenario raccapricciante. Un arresto e le accuse mosse nei confronti di un presunto pedofilo basterebbe a confermare un dato allarmante, in questo palazzo di Caivano Fortuna non sarebbe l’unica bambina ad aver subito prima la violenza e poi la morte per mano di un uomo.

Apparso subito sospetto l’atteggiamento dell’inquilino del palazzo degli orrori, come ripetutamente sottolineato dalla madre di Fortuna,  Domenica Guardato. Fu troppo rapido il soccorso dell’uomo arrestato, che subito si ritrovò a sollevare la piccola e portarla all’ospedale, quando già era evidente il suo decesso. Molte le congetture ed ipotesi sollevate da più parti che riportiamo. Un gesto istintivo, quello del primo soccorritore? Un tentativo disperato in automatico o il tentativo di costituirsi un alibi e allontanare le prime indagini? Dove sono finite le scarpine dei due bambini? Cosa ci faceva un nastrino delle scarpine di Fortuna nel parcheggio?  Al momento il caso appare di difficile soluzione e con un fascicolo ancora aperto.

La morte di Fortuna e Antonio

Fortuna è stata uccisa lo scorso 24 giugno a soli sei anni ed aveva subìto abusi come hanno ricostruito i consulenti della Procura della Repubblica di Napoli Nord. Adesso gli inquirenti dovranno indagare su altri casi tra cui quello di Antonio Giglio che nell’aprile del 2013 viene trovato morto all’interno di questo condominio senza che s’indagasse accuratamente sulle cause.  Si apre un nuovo scenario che costringerà gli inquirenti a lavorare a ritroso. Il piccolo Antonio aveva la stessa età di Fortuna ed era un suo amichetto di giochi. La causa della sua morte viene indicata come accidentale, ma si può agevolmente  immaginare che anche quella di Antonio sia una storia su cui indagare, così come sul caso del 38enne arrestato lunedì scorso.

Nuovo caso: una bambina abusata

Inchiesta è coordinata dai PM di Napoli Nord Francesco Greco, Federico Bisceglia e Claudia Maione, che si troveranno ad indagare su un terzo caso, quella di una bambina probabilmente abusata. Tre vicende apparentemente diverse, da un punto di vista formale, ma la trama dei fatti, l’ambiente, l’omertà, le cose non dette e i silenzi onerosi appaiono evidenti e spingono a ragionare su un filo conduttore comune. Antonio era l’amichetto di Fortuna, mentre l’uomo che avrebbe abusato della dodicenne è stato il primo a soccorrere Fortuna, dopo un volo dall’ottavo piano.

Dalle intercettazioni è emerso l’orrore di una violenza sessuale ai danni di una minore. L’episodio a detta degli inquirenti “non appare presentare alcun profilo di connessione o collegamento, se non di mera occasionalità, con la vicenda della morte della piccola Fortuna“. Ma gli avvocati Angelo e Sergio Pisani che assistono il papà di Fortuna, anch’essa abusata, chiedono “alla luce delle coincidenze, di approfondire tutti i profili già tracciati e anche la comparazione del dna con tutte le tracce emerse dopo la morte della bambina“.

Redazione Desk
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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.
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