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“Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale”, Paolo Valerio al Teatro Nuovo di Napoli

Paolo Valerio con il monologo ‘Il Muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale’ in scena al Teatro Nuovo di Napoli.

Una parete di plexiglass tra attore e pubblico e il gioco del tennis come metafora della vita: sono questi gli elementi de Il Muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale, monologo a cura di Monica Codena, Marco Ongaro e il suo interprete Paolo Valerio, in scena da giovedì 9 marzo 2023 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 12) al Teatro Nuovo di Napoli.

Presentato da Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro Stabile di Verona, Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale è una storia d’amore e di passione per il tennis scandita dal protagonista in un match solitario da 1000 palleggi contro un muro di plexiglas sistemato sul boccascena. Uno spettacolo che fonde i linguaggi del tennis e quelli del teatro in un’esperienza teatrale che coniuga passione, divertimento, amore, sfida e si svolge su un campo da gioco.

La storia, tumultuosa e coinvolgente, è “commentata” da musiche che appartengono a tutti noi (una colonna sonora che viaggia dagli anni Settanta a oggi), da emozioni, e immagini di impatto, tradotta in un monologo che è anche un potente match solitario.

Max, il protagonista, è solo sul palcoscenico e affronta la crisi della sua vita come ha sempre fatto: giocando a tennis. Si misura contemporaneamente con la passione per lo sport e quella amorosa.

Gioca, pensa, racconta, si dibatte, e, mentre colpisce inesorabilmente la pallina, emergono le sue emozioni, le sue ossessioni. Momenti di silenzio si alternano a urla di sfida, quasi disperate, di un uomo alle prese con gerarchie di sentimenti che travasano l’uno nell’altro. Le soluzioni si fanno problemi, l’agonismo dell’innamoramento trascolora nella rivalità tra solitudine e vita.

Max scandisce il suo sfogo palleggiando contro il pubblico, che, però, osserva protetto da un muro trasparente, trasformando il teatro in un suggestivo campo da tennis.

Una parete che divide e protegge, inquieta e rassicura, metafora dei fantasmi e delle angosce da scacciare, mentre l’uomo si gioca una partita, quella con se stesso e con la sua vita, in un crescendo di rabbia dove i colpi risuonano scandendo il passare del tempo.

Tradimenti e dubbi ossessivi alimentano il monologo interiore del tennista Max, cui l’instancabile Paolo Valerio, nella scena a cura di Antonio Panzuto e il disegno luci di Marco Spagnolli, dà corpo e voce, affrontando lo sport e il tennis come parabola della quotidianità e occasione per una profonda riflessione sull’esistenza.

Redazione Desk
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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.
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