venerdì, Aprile 19, 2024
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Coronavirus, è allarme per la situazione nei supermercati: “Noi lasciati soli e in pericolo”

Una delle categorie maggiormente a rischio nella situazione attuale di emergenza Coronavirus è senza dubbio quella dei dipendenti e dei titolari dei supermercati. Sempre aperti, come gli ospedali e le farmacie, ma privi di qualsivoglia forma di protezione e tutela. “La situazione attuale è che non abbiamo né guanti né mascherine. Abbiamo contattato Protezione civile e Regione ma niente”. Racconta a RoadTv Italia P., uno dei tanti novelli soldati di ventura che a Napoli (come in tutta Italia) ogni giorno vivono questa emergenza.

“Gestiamo in modo autonomo i clienti – prosegue –, facendoli entrare un po’ alla volta, ribadendo che all’interno del supermercato devono tenersi a distanza di un metro, indossando i guanti e con bocca e naso coperti. Si pretende che siamo noi a far rispettare l’ordine all’esterno e quando questo non avviene, siamo anche colpevolizzati dalle forze dell’ordine per gli assembramenti all’esterno. Ed è inutile ribadire loro che il nostro compito è gestire il supermercato e l’ordine all’interno e che all’esterno cerchiamo di fare quel che si può, ma non abbiamo né diritto né potere per mantenere l’ordine. Magari dovrebbero essere loro a farlo. Poi ci sono i clienti, molti seguono le nostre istruzioni ma tanti altri vengono sprovvisti di protezione, a coppie  o con tutta la famiglia”.

“Facciamo del nostro meglio – prosegue – per far rispettare le regole, ma a volte bisogna discutere con persone che non capiscono o non vogliono farlo. In pratica, noi supermercati siamo in mezzo a due fuochi, col rischio di contagio altissimo, senza nessuna tutela, senza sentire, come dovrebbe essere, lo Stato al nostro fianco. Siamo una ruota fondamentale del carro – conclude -, ma veniamo considerati come una delle tante ruote di scorta, per di più bucata”.

Francesco Monaco
Francesco Monaco
Napoletano, giornalista, autore del romanzo 'Baciami prima di andare'. A tratti sognatore e pensatore. In attesa di capire il resto, forse di niente
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