
Vesuvio: fusti di rifiuti Montedison scoperti tra i pomodorini DOP
Lo storico delle analisi effettuate non mettono in discussione la sanità dei pomodorini, ma le indagini rivelano verità, comunque, pericolose alle pendici del Vesuvio
Come in tutte le cose non bisogna dare nulla per scontato e ciò che può apparire evidente sembra che alle pendici del Vesuvio, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, dei campi arati a pomodorini DOP del Piennolo, non è poi così reale. Grazie alla collaborazione tra il Corpo Forestale dello Stato, l’Arma dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e la Procura della Repubblica di Napoli, in un fondo, nei pressi della Cava Montone in via Barcaiola a Ercolano, del Parco Nazionale del Vesuvio sono stati disseppelliti una serie di fusti industriali Montedison dalla capacità di 200 litri che raccoglievano oli esausti e bitume al di sotto di uno strato di terreno compreso tra 1,50 metri e 60 centimetri.
In base allo storico delle analisi dell’Istituto zooprofilattico di Portici e del Consorzio di Tutela del pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP commissionate dal produttore, il prodotto agroalimentare non risulta contaminato o pericoloso per la salute umana. “Non è risultata la presenza di sostanze inquinanti o nocive per la salute umana né nel terreno di coltivazione, né nelle bacche di pomodoro“.