La vicenda di Anm è il più chiaro esempio del totale sbandamento dell’amministrazione de Magistris: l’azienda del trasporto pubblico di Napoli oggi è al sostanziale fallimento e indebitata fino al collo, ma Palazzo San Giacomo continua a non indicare una soluzione”. Lo ha dichiarato a Il Velino, la deputata e consigliera comunale di Napoli, Valeria Valente.

Ad aprile la Giunta comunale ha, di fatto, imposto al Consiglio comunale l’approvazione di un piano di salvataggio che, come avevamo già detto e sottolineato in quei giorni, si è rilevato inadeguato e inefficace. Innanzitutto  in quel piano mancava completamente la base per un riassetto industriale dell’azienda e non interveniva sulla criticità più preoccupante di Anm che è la mancanza di liquidità. Mancanza imputabile non certo, come prova a far credere de Magistris, alla Regione Campania che invece è puntuale nei suoi trasferimenti, ma ai ritardi dei pagamenti da parte del Comune che a tutt’oggi vanta un debito di quasi 100 milioni nei confronti dell’azienda.

 

Valente: “Un nuovo piano industriale che rilanci l’azienda”

Infatti, anche il nuovo ad dell’azienda – ha sottolineato la Valente -, il dottor Maglione, è giunto alle nostre stesse conclusioni sui conti e sulle prospettive. Ora bisogna agire seriamente per rimettere il trasporto pubblico di Napoli al centro di un riassetto del Tpl su scala metropolitana. Per ridare respiro e prospettiva ad Anm bisogna mettere in piedi un piano industriale vero che parta da un processo di efficientamento attraverso una riorganizzazione del personale, un rinnovamento del parco mezzi ormai dimezzato e vetusto, da un’azione concreta per contrastare il fenomeno dell’evasione, da una messa in sicurezza delle strade colabrodo che fanno lievitare i costi di manutenzione, da un controllo delle corsie preferenziali che oggi sono poche e non controllate il che abbassa notevolmente la velocità commerciale. Un nuovo piano industriale che rilanci l’azienda a seguito di scelte coraggiose atte a sanare la situazione debitoria pregressa e che preveda al contempo la possibilità di aprire ai privati. Tutto questo – ha concluso Valente – per rimettere al centro la qualità del servizio e per ridare ai cittadini un trasporto pubblico efficiente all’altezza di una grande città turistica europea“.