di Giuliana Gugliotti
“Il Palio è il Palio. Nessuna interpretazione sociologica, storica, antropologica, potrebbe spiegarlo. Sublimazione e dannazione insieme del fato di ogni singolo senese e nella sua cittadinanza. Rogo furente della senesità, in ogni caso impareggiabile conferma di essa.”
Mario Luzi lo descrive così, il Palio di Siena, una manifestazione secolare, forse tra le più antiche d’Italia, che si ripete ogni anno, due volte all’anno (il 2 luglio e il 16 agosto), immutata, sempre uguale a se stessa, dal lontano 1644, anno in cui fu corso il primo palio con i cavalli.
Ma le origini del Palio di Siena sono ancora più antiche: nata come una manifestazione medioevale, era in origine una giostra in cui, al posto dei cavalli, venivano utilizzati i buoi. A raccontarcelo è Mario, contradaiolo dell’Onda, durante i festeggiamenti per la vittoria del 16 agosto. E tra i senesi lui non è il solo a conoscere la storia del Palio: non una manifestazione “riesumata a scopo turistico”, ma una parte vera e propria della vita del popolo senese, che da sempre lo vive con commovente intensità.
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This post was published on Ago 27, 2013 13:45
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