Saremo migliori o peggiori dopo la pandemia?

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G20 - Stop traffico e pedoni lungomare

Saremo migliori o peggiori dopo la pandemia?

Forse in questa quarantena abbiamo mostrato più senso civico, ma quanti di noi hanno rispettato le regole per senso di responsabilità nei confronti degli altri piuttosto che per mera ed egoistica paura di contagiarsi?

Forse saremo più preparati a rinunciare a delle cose che sembravano acquisite, ma quanti di noi lo faranno per condividerle o renderle accessibili anche ad altri?

Forse accetteremo, per mera convenienza economica, di regolarizzare qualche migliaio di schiavi che ci serviranno per l’economia, ma quanti hanno levato una voce o semplicemente pubblicato un post per denunciare i naufragi e le morti in mare che sono continuate in queste settimane?

Forse faremo un altro applauso e un altro flash mob dai balconi per applaudire i medici eroi, ma quanti di noi si ricorderanno di loro senza sbuffare e lamentarsi della sanità che fa schifo alla prima attesa ad un pronto soccorso o a un ambulatorio?

Forse apprezzeremo il piacere riconquistato di un caffè o di una pizza, ma quanto avremo la voglia e la capacità di guardare finalmente il bello e il positivo nelle persone che conosciamo e non soprattutto le loro debolezze e i loro “difetti”? Forse apprezzeremo e adotteremo in massa lo smart working, ma quanti di noi, sotto sotto, continueranno a pensare che senza controllo la gente farà i comodi suoi?

Forse ci indigneremo per il rischio che la malavita si impadronisca di sempre più attività economiche, ma quanti di noi decideranno di comprare solo prodotti e servizi da aziende responsabili e si rifiuteranno di andare nella pasticceria dei prestanome e nel locale dei soldi riciclati?

Forse ci appassioneremo a fare il tifo contro i polentoni o contro i terroni, ma quanti di noi penseranno a guardare ciò che fa e dice la singola persona e non il suo accento e il suo luogo di nascita?

Forse chiederemo più aiuto e supporto per le donne che lavorano, ma quanti di noi gireranno la faccia dall’altra parte di fronte ai tanti soprusi – piccoli e grandi- che subiscono ogni giorno?

Sono queste ed altre le domande che mi faccio in questi giorni, prima di tutto riguardo a me stesso, per cercare di capire se da questa pandemia usciremo migliori o peggiori. Ma più passa il tempo e più mi convinco che la risposta è maledettamente semplice: uguali. Nè migliori nè peggiori. Uguali. Buon rientro a tutti