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Procida – Il mondo salvato dai ragazzini – Elsa Morante (2a edizione) Video-intervista allo scrittore Bernart Friot

Procida sempre più isola amica delle bambine e dei bambini e protagonista internazionale della civiltà dell’infanzia, grazie al progetto «Procida-Il mondo salvato dai ragazzini-Elsa Morante» che giovedì 11 e lunedì 15 aprile ha rispettivamente accolto, presso la Sala Consiliare del Comune isolano, lo scrittore e poeta Bernard Friot – universalmente noto come “il Gianni Rodari francese” – per la sua prima visita sull’isola della quale è già letterariamente innamorato e la giornalista d’inchiesta Vichi De Marchi, in compagnia del maestro di strada Cesare Moreno. Occasione, gli ultimi due “incontri ravvicinati d’autore” con le scuole e i cittadini, incentrati sulla nuova raccolta poetica di Friot Il mio primo libro di poesie d’amore (Editrice Il Castoro), illustrato da Desideria Guicciardini – e sull’opera complessiva del 67enne autore francese – e sul romanzo di formazione I maestri di Strada (Einaudi Ragazzi, Collana Semplicemente Eroi), che racconta un anno vissuto insieme ai ragazzi emarginati delle periferie napoletane, protagonisti del Progetto “Chance” per il recupero scolastico.

Il progetto, giunto alla sua seconda edizione – ideato dall’Associazione culturale Kolibrì Napoli, presieduta da Donatella Trotta, in partenariato con la rivista Andersen-Il Mondo dell’Infanzia, diretta da Barbara Schiaffino, l’ente nazionale di formazione Agita Teatro, con il suo vicepresidente Salvatore Guadagnuolo, e con gli istituti scolastici I.C.1°C.D.Capraro e l’II.SS.Caracciolo-da Procida e l’Associazione Isola di Graziella che con il presidente Pasquale Lubrano Lavadera gestisce la locale biblioteca – gode del patrocinio istituzionale del Comune di Procida (Assessorato alla Cultura, guidato da Nico Granito), del sostegno del programma regionale Scuola Viva e della Confartigianato Imprese Napoli e del mecenatismo di imprenditori come Giovanni Cimmino e vanta un prestigioso sodalizio con la Fondazione Premio Napoli.

Ispirata all’opera del ‘68 Il mondo salvato dai ragazzini (quasi un manifesto poetico-politico), scritta da Elsa Morante che a Procida fu sempre molto legata, l’iniziativa è un work in progress condiviso e concertato dal basso con tutta la comunità educante e volto alla valorizzazione del territorio e delle sue energie migliori, a partire dai più piccoli, contrastando la povertà educativa attraverso un dialogo costante con alcuni tra i massimi esponenti della letteratura per ragazzi (vincitori del Premio “Procida salvata dai ragazzini”), coinvolti in incontri mensili con i docenti, le famiglie e oltre 350 bambini e ragazzi dai 3 ai 15 anni che si confrontano con gli autori leggendone le opere e rivisitandole attraverso numerose attività laboratoriali, condotte durante l’anno scolastico con il monitoraggio dei tutor di Kolibrì e di Agita. Motore di una rinascita, fra i cui obiettivi si pone anche il recupero dell’opificio dell’ex carcere borbonico di Terra Murata, bene comune da restituire alla fruizione pubblica come “cantiere creativo”.

Il secondo anno di attività del progetto si concluderà venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno, con la Festa/Festival finale alla quale parteciperanno tra gli altri tutti gli scrittori coinvolti nel 2018/19, premiati dalla Grande Giuria Giovanile (GGG) dell’isola, che per due giorni sarà così animata da incontri, flash mob, reading e rappresentazioni ispirati alle loro parole.

I seminari di aprile, hanno chiuso il ciclo di appuntamenti iniziati a gennaio e marzo Luigi D’Elia e Simone Cortesi, autori insieme con Francesco Niccolini di Aspettando il vento (Edizioni Becco Giallo), graphic novel di formazione ambientata nell’oasi naturalistica di Torre Guaceto (Brindisi), protagonista dello spettacolo che chiuderà la Festa Finale e con Emanuela Bussolati ed Elisabetta Garilli, autrici di Tinotino Tinotina Tino Tin Tin Tin (Carthusia Edizioni), albo illustrato per i più piccoli, cui è collegato un progetto musicale che pone al centro dell’attenzione l’ascolto del proprio talento.

Insegnante, traduttore, poeta e pedagogo, Bernard Friot (nato nel 1951 a Saint-Piat e residente a Besançon) è tra i più originali e amati scrittori per ragazzi. Si è formato scrivendo insieme ai bambini: il suo primo libro di racconti, Il mio mondo a testa in giù, ha vinto il Premio Andersen 2009 come migliore libro 9/12 anni. Prima di approdare alla scrittura, ha insegnato in una scuola di Lile per poi dirigere per quattro anni il “Bureau du livre de

jeunesse” a Francoforte. Traduttore dal tedesco e dall’italiano di fiabe e novelle, attento alla grande creatività anticonvenzionale dei bambini nell’inventare storie (divenuto il suo modello stilistico), Friot si autodefinisce uno “scrittore pubblico” in virtù della necessità che ha di fare spesso incontri con il suo pubblico di giovani lettori, per ricaricarsi di emozioni. I suoi racconti nascono anche per venire incontro a bambini e adolescenti con grandi difficoltà nella lettura, di cui si è spesso occupato personalmente: e il suo obiettivo è trasmettere un’emozione o far nascere un sorriso con storie brevi ma intense e una forte attenzione alla musicalità delle parole, che ha reso spesso i suoi testi ideali per spettacoli teatrali come quelli di Pascal Chenu, un noto cantastorie svizzero. L’autore porterà a Procida la sua poliedrica esperienza e la sua attenta osservazione della realtà con un testo dedicato all’importanza di coltivare i propri sogni e difendere la bellezza dei propri sentimenti.

Nata a Venezia, Vichi De Marchi vive a Roma. Giornalista, con una lunga esperienza come inviata del quotidiano L’Unità, è stata autrice per Raisat ragazzi e ha ideato e diretto Atinú, settimanale d’informazione per bambini. Già portavoce per l’Italia del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, dirige il Comitato WE – Women empower the world, occupandosi di temi internazionali in un’ottica di genere. Tra i suoi libri: La trottola di Sofia, biografia della matematica Sofia Kovalewskaja (Editoriale Scienza – Finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2016), Le arance di Michele (PIEMME), epopea dei piccoli emigranti italiani all’inizio del Novecento, vincitore del premio Verghereto, La mia vita tra i gorilla e Ragazze con i numeri, (entrambi editi da Editoriale Scienza). Maestri di strada, (Einaudi ragazzi, collana Semplicemente Eroi) è scritto con il metodo della presa diretta e cala il lettore all’interno di una scuola “unica al mondo”. È quella organizzata da Cesare e Laura nel quartiere Barra di Napoli per dare un diploma ai ragazzi pluriripetenti, avviarli verso un lavoro, toglierli dalla strada. I maestri, se ne prendono cura, chiedono loro di rispettare un patto d’onore che li vincola alla frequenza, vanno a cercarli a casa quando non si presentano, li portano in gita, organizzano feste di compleanno, li fanno sfogare nel circle time del lunedì e recitare in uno spettacolo.

Cesare Moreno, maestro elementare dal 1983, dal 1994 al 1996, in qualità di consulente del Ministero della Pubblica Istruzione, ha varato a Napoli il Piano Provinciale di lotta alla dispersione “Qualità della scuola e successo formativo”. È stato tra i fondatori del progetto Chance, recupero dei dispersi della scuola media, e suo coordinatore dal 1998 alla chiusura avvenuta nel 2009. È il maestro con i sandali, messi in segno di protesta, perché Chance aveva ricevuto “i vestiti”, i fondi previsti dalla Legge, ma le istituzioni erano carenti nelle attività ordinarie e di base: le scarpe. Lavora in tutta Italia dedicandosi alla formazione di docenti ed educatori per l’inclusione sociale.

di Simona Pasquale

Redazione web
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