
Buoni fruttiferi postali: sicurezza, accessibilità e rendimento garantito(www.roadtvitalia.it)
C’è il rischio che il buono fruttifero postale diventi infruttifero? Questo interrogativo, sempre più diffuso tra i risparmiatori italiani.
I buoni fruttiferi postali (BFP) rappresentano da sempre un’opzione di investimento molto popolare in Italia, grazie alla loro sicurezza e semplicità d’accesso. Emessi da Poste Italiane e garantiti dallo Stato Italiano, i BFP sono considerati una delle forme di risparmio più affidabili, con un regime fiscale favorevole rispetto ad altri strumenti finanziari. La sottoscrizione è possibile sia presso gli uffici postali tradizionali sia tramite canali digitali, rendendo l’operazione accessibile a un vasto pubblico.
Esistono diverse tipologie di buoni fruttiferi, caratterizzate da durata e tassi di rendimento differenti, consentendo così ai risparmiatori di scegliere l’opzione più adatta alle proprie esigenze di investimento. L’attributo “fruttifero” indica chiaramente che questi titoli producono interessi, incrementando nel tempo il valore del capitale investito, secondo i tassi previsti dal contratto.
Quando il buono fruttifero postale diventa infruttifero
Il principale rischio per i possessori di BFP è rappresentato dal fatto che, se non incassati entro la data di scadenza, i buoni possono diventare infruttiferi, ovvero smettere di accumulare interessi. Poste Italiane ha spiegato con precisione questo meccanismo, sottolineando l’importanza di rispettare le scadenze per evitare di perdere i benefici economici legati a questi strumenti.
In particolare, il buono fruttifero postale cessa di essere fruttifero dal giorno successivo alla sua scadenza naturale. Questo significa che, dopo la data indicata sul titolo come termine di validità, il BFP non produce più interessi aggiuntivi. È comunque possibile riscuotere il capitale e gli interessi maturati fino a quel momento, purché la riscossione avvenga entro il periodo di prescrizione, fissato dalla legge italiana a dieci anni dalla scadenza del buono.
Per esempio, un BFP con scadenza al 2 gennaio 2025 può essere riscattato con interessi fino al 2 gennaio 2035. Dal 3 gennaio 2035 in poi, il diritto a incassare sia il capitale investito sia gli interessi maturati si estingue per prescrizione, con la conseguenza che il buono diventa definitivamente infruttifero e non più riscattabile.
Per evitare questa situazione, è fondamentale che i risparmiatori monitorino attentamente le date di scadenza e prescrizione dei propri buoni. La mancata riscossione entro i termini può portare a spiacevoli sorprese, come testimoniano numerose storie di eredi o anziani che hanno ritrovato buoni di decenni fa ormai non più rimborsabili.
Un’eccezione riguarda i buoni postali ordinari emessi fino al 27 dicembre 2000: questi continuano a maturare interessi fino al compimento del trentesimo anno solare successivo a quello di emissione, offrendo quindi una finestra temporale più ampia rispetto alla regola generale.

Nella sua FAQ ufficiale, Poste Italiane ricorda che la prescrizione decennale è stabilita dal Codice Civile e rappresenta un termine inderogabile per la riscossione dei crediti derivanti da contratti, inclusi i BFP. La società invita quindi a verificare sempre le condizioni dei propri titoli per evitare che diventino infruttiferi.
Inoltre, la gamma di buoni fruttiferi postali in emissione nel 2025 offre diverse soluzioni, tra cui buoni ordinari, buoni 3×4, buoni dedicati ai minori e altre varianti con rendimenti e durate variabili, tutte soggette alle regole sopra descritte.
Sul fronte operativo, Poste Italiane conferma la propria trasparenza e disponibilità a fornire informazioni aggiornate, sottolineando la necessità di una gestione attenta e consapevole dei propri investimenti, soprattutto per strumenti a lungo termine come i BFP.
L’articolo fornisce inoltre un approfondimento sulle normative generali relative a mutui, polizze vita legate ai finanziamenti e conti correnti, ma è nell’ambito dei buoni fruttiferi postali che Poste Italiane ha focalizzato i chiarimenti più rilevanti per i risparmiatori italiani.
La sicurezza di questi strumenti, unita alla garanzia statale, continua a renderli una scelta privilegiata, purché si presti attenzione alle tempistiche di riscatto e si comprenda che il termine “fruttifero” non è eterno ma legato a precise scadenze e prescrizioni.
Poste Italiane, ormai una realtà consolidata e fondamentale nel sistema economico e sociale italiano, continua a innovare e a comunicare con trasparenza, offrendo un supporto costante ai propri clienti in ogni fase del percorso d’investimento.