
Negli ultimi anni il termine “overtourism” è entrato prepotentemente nel lessico quotidiano di molte città d’arte e mete turistiche: Napoli, Firenze, Venezia e Roma ne sono esempi emblematici. A Napoli, il boom di visitatori ha portato sì introiti economici, ma ha anche saturato il centro storico con affitti brevi, locali per turisti e pressioni crescenti sui servizi pubblici. I residenti, soprattutto nei quartieri storici, denunciano spesse volte affitti alle stelle e la trasformazione della città in una sorta di “parco a tema”. Napoli sta vivendo in questi ultimi anni un momento di straordinaria popolarità, dalle sue pizze iconiche alle rovine di Pompei, dai vicoli del centro storico alle vedute mozzafiato del Golfo, la capitale campana ha conquistato il cuore di milioni di visitatori. C’è però da dire che questo successo porta con sé un rovescio della medaglia, e parliamo proprio delll’overtourism, un fenomeno che minaccia l’equilibrio tra la vivibilità per i residenti e l’attrattiva per i turisti: la domanda di alloggi turistici è esplosa, portando a una proliferazione di B&B, affittacamere e appartamenti su piattaforme online, spesso a discapito delle abitazioni per i residenti.
Proprio ieri, in occasione della Conferenza Unesco sui beni culturali che si è tenuta a Castel Capuano di Napoli, il sindaco Gaetano Manfredi, ha chiesto con massima urgenza una legge nazionale che consenta ai Comuni di regolamentare il fenomeno: “Senza una norma che ci dia strumenti chiari e limiti precisi, l’equilibrio tra città e turismo rischia di rompersi definitivamente. Urge una legge ad hoc, altrimenti questi processi diventano non più reversibili” ha dichiarato. Napoli, come d’altronde anche altre città con enorme afflusso turistico, deve dimostrare che è possibile conciliare il suo successo con la salvaguardia della propria identità e la vivibilità per i suoi cittadini.
Il turismo non è un nemico, ma serve una gestione sostenibile. Tra le proposte: limiti agli affitti brevi, tetti al numero di strutture ricettive in zone fragili, tutela della residenzialità e una strategia per destagionalizzare i flussi.
L’overtourism è una sfida sociale e culturale che richiede visione, pianificazione e coraggio politico.