Nel posticipo della 26° giornata di campionato di serie A ad Udine, il Napoli di Walter Mazzrri non è riuscito a portare a casa i tre punti, fondamentali per la rincorsa scudetto in vista soprattutto della gara al San Paolo di venerdì contro la Juventus. La squadra del patron De Laurentiis è apparsa sotto tono, come nelle ultime uscite tra campionato ed Europa League, e non ha saputo incidere più di tanto, ottenendo un pareggio a reti inviolate.
Che il Napoli viva un momento di forte calo fisico e mentale, non è una novità: se ne parla ormai da diverso tempo e neppure l’eliminazione dalla competizione europea ha dato giovamenti alla squadra. Non c’è concentrazione, manca la lucidità sotto porta e la fase costruttiva è a dir poco sconclusionata. Purtroppo, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Gli elogi vanno fatti al momento opportuno ed ora non è il momento adatto per dare meriti a chi non ne ha. Certo, non bisogna assolutamente demoralizzarsi: gli azzurri sono comunque secondi in classifica a 6 punti dalla Vecchia Signora e, in un modo o nell’altro, i 52 punti sono stati conquistati con determinazione.
Proprio su questo concetto ci si potrebbe soffermare maggiormente: la determinazione. Ogni partita ha una storia a sè ed il risultato può sia rispecchiare l’andamento della gara come non può farlo. Il calcio è fatto di occasioni e anche queste possono non girare dalla parte giusta. Ciò che manca agli azzurri è il forte agonismo, la voglia di lottare e vincere. Qualità indiscussa, senza alcun dubbio, della Juventus di Conte. Una mentalità vincente non si accontenta di un pareggio a pochi minuti dalla fine contro la Lazio all’Olimpico di Roma, ne una batosta solenne in casa contro il Viktoria Plzen, compagine ceca di caratura nettamente inferiore. Senza dimenticare la difficoltà nell’impostazione di gioco al Friuli di Udine.
In tutto questo contesto, se c’è qualche calciatore che deve riposare…deve riposare! Gli innesti del mercato di gennaio, quali Calaiò e Armero, possono dare una mano alla squadra nei momenti di difficoltà. Eppure, il tecnico non la pensa allo stesso modo. Nel post partita contro l’Udinese, Walter Mazzarri si è lasciato andare ad una dichiarazione alquanto anomala nei confronti dell’ex attaccante del Siena, Emanuele Calaiò. Alla fatidica domanda: “Perchè non ha inserito anche Calaiò per dare maggiore vigore in attacco?”, il tecnico livornese ha risposto, con tutta franchezza: “Non sappiamo come giocare con Calaiò, nel senso che lui fa movimenti diversi, e il suo approccio ci costringe a diversificare il nostro gioco. Bisognerebbe lavorarci su ma non c’è tempo. Mettendo Calaiò in campo rischiamo di fare più confusione che altro”.
E allora, i tanti tifosi partenopei, sognatori e speranzosi (soprattutto in vista della gara contro la Juventus e dell’arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli), si potrebbero chiedere: “Se un calciatore come Calaiò non serve alla causa Napoli, perchè è stato acquistato?”. Chissà, forse anche al tecnico partenopeo vengono imposte delle scelte alle quali non si può rifiutare…
Eduardo Desiderio
This post was published on Feb 27, 2013 19:06
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