Napoli, Professori di frontiera

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Napoli, Professori di frontieraNapoli, Professori di frontiera.

di Oscar De Simone e Diego Scarpitti
Nella Napoli sospesa nell’attesa di poter vivere la tanto promessa “rivoluzione arancione” esiste una cittadinanza attiva, unica in Italia, che stanca di aspettare e di sperare preferisce semplicemente far da se.

Esistono scuole come la media statale Pascoli II di Secondigliano, nel così detto “3°mondo”, in cui alcuni professori e bidelli, a titolo del tutto gratuito, anzi autofinanziandosi per l’acquisto di tutto il materiale, hanno ripristinato, da settembre a oggi, il decoro esterno e interno della scuola, al momento hanno concluso il piano inferiore e parte del cortile esterno.

Negli ultimi tempi i cittadini di Napoli hanno trasformato la rabbia e l’umiliazione in una forma di protesta pacifica, si sono fatti Enti, hanno pulito strade e aiuole, altri si sono riuniti in comitati e associazioni per studiare e smontare le bugie che hanno creato la falsa emergenza rifiuti in Campania, proponendo soluzioni alternative ed efficaci, eppure ad oggi inascoltati.

Napoli vanta una cittadinanza attivissima, forse unica in Italia, che ha raggiunto un livello di consapevolezza che ormai preoccupa gli artefici del disastro politico, amministrativo e ambientale campano.

La domanda è, ancora per quanto tempo in una Napoli che cade a pezzi, fra lamentele e propaganda politica, la gente riuscirà a trattenere la rabbia e farla diventare volontariato?

Fare il sindaco in questa Napoli oggi è quindi un lavoro davvero facile, soprattutto se si è promessa la luna a gente che è già pronta ad accontentarsi della normalità!