
La criminalità giovanile a Napoli è una delle sfide più pressanti per la città, un fenomeno complesso molto difficile da sradicare purtroppo. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e delle istituzioni, l’aumento di reati commessi da minori continuano a destare preoccupazione, richiedendo un’analisi attenta e strategie integrate, anche perchè i baby reati aumentano in modo preoccupante: dalle rapine a mano armata alle aggressioni, fino allo spaccio di droga che vede i minori impiegati come manovalanza a basso costo, tutti reati compiuti con una violenza e una spregiudicatezza che lasciano del tutto basiti, alimentando un senso di insicurezza tra i cittadini. “Troppe armi in giro. Ci sono giovani che vivono in strada, alle 10 di sera trovo bimbi di 10-12 anni che girano per le strade di Napoli”. Queste sono state le parole del procuratore di Napoli Nicola Gratteri in occasione della conferenza stampa in merito ad un’operazione sugli illeciti dell’immigrazione clandestina in Italia tenutasi martedì. In più, lo stesso Gratteri ha tenuto a sottolineare che tra pochi anni non si riuscirà più a tenere in casa questi ragazzini cresciuti troppo in fretta, e potrebbero finire così tra le braccia della camorra. A questo punto il procuratore si affida alla tecnologia per prevenire reati, visto che diventa impossibile poter mettere pattuglie in ogni angolo di strade: “Non ho mai visto in una grande città come Napoli tanta presenza delle Forze dell’Ordine, ma è ovvio che non basta. Allora affidiamoci a telecamere. Se potessimo installarle anche in tutta la provincia saremmo più al sicuro. La gran parte dei reati viene scoperta grazie alle telecamere e non alla collaborazione dei cittadini. Se è possibile, bisogna aumentarle in città, ma anche in provincia. Qualcuno parla di tutela della privacy e della riservatezza ma ogni cosa nella vita ha un prezzo. La sicurezza ha bisogno di questo, se non vuoi essere ripresi allora meglio andarsene ad abitare sul Vesuvio o sull’Appennino. Se vuoi avere il privilegio di gustare la bellezza di Napoli devi accettarlo”.
Le cause del fenomeno criminalità giovanile sono molteplici, ed in questo senso l’influenza di modelli criminali, il fascino per il guadagno facile e la percezione di impunità possono attrarre i più vulnerabili. Ma non deve essere sottovalutato il ruolo delle famiglie che faticano a esercitare un controllo e ad offrire un’educazione adeguata, molti di questi ragazzi crescono in contesti dove la legalità è un concetto labile e dove la strada diventa l’unica scuola di vita. Anche l’uso e l’abuso di social e la diffusione di certi contenuti violenti, o che esaltano stili di vita criminali possono avere un impatto negativo sui giovani più suggestionabili.
La criminalità giovanile a Napoli è purtroppo una ferita aperta che richiede un intervento corale e sinergico: in questo le telecamere sono occhi che possono aiutarci a vedere meglio il problema, questo è indubbio, ma sarebbero davvero efficaci nel contrastare il fenomeno della delinquenza tra i giovani?