sabato, Luglio 27, 2024
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All’Arenella da oggi c’è Largo Mario Abbate, cantò “Malafemmena”

In ricordo del grande interprete della canzone napoletana, da oggi a Napoli, nel quartiere Arenella, c’è Largo Mario Abbate.

Da oggi a Napoli, nel quartiere Arenella, c’è Largo Mario Abbate in ricordo del grande interprete della canzone napoletana. L’intitolazione si è svolta alla presenza, tra gli altri, del sindaco, Luigi de Magistris, dell’assessore alla Toponomastica, Alessandra Clemente, e dei familiari del cantante scomparso nel 1981. ”Siamo molto contenti di rimettere un altro tassello della storia della musica popolare di questa città – ha detto de Magistris – con la toponomastica abbiamo ricostruito l’identità di Napoli anche quell’identità che alcuni non volevano riconoscere sul piano formale. Noi abbiamo la volontà e la giustizia di farlo perché siamo stati un’amministrazione vicina al popolo che ha saputo leggere il sentimento del popolo napoletano e la sua storia e così continueremo fino a ottobre perché dobbiamo ancora da costruire in maniera definitiva un puzzle a cui teniamo molto”.

Arenella, da oggi c'è Largo Mario Abbate: cantò Malafemmena
Mario Abbate e Totò

Abbate (1927-1981) è stato tra i più celebri esponenti della canzone napoletana. La sua voce è legata a successi come ‘Malafemmena’ di Totò, ‘Indifferentemente’ di Martucci-Mazzuocco, ‘Anema e core’ di Salve D’Esposito e Tito Manlio e ‘Luca caprese’ di Augusto Cesareo e Luigi Ricciardi. ”Dopo 40 anni mio padre ha avuto questo riconoscimento – ha detto il figlio Massimo, presidente dell’Associazione Nazionale Italiana Artisti – grazie a una petizione popolare e a questa amministrazione che è stata l’unica che ha saputo riconoscere l’importanza degli interpreti che non sono solo una voce ma coloro che rendono un brano di successo. Mio padre è stato interprete del popolo, amato da qualsiasi fascia sociale e interprete di canzoni che hanno fatto il giro del mondo e in questo è secondo solo a Enrico Caruso”.

”Dare un nome ai luoghi della nostra città è il più grande atto d’amore – ha concluso l’assessore Clemente – e significa anche riconoscere per sempre il valore, l’identità e la cultura napoletana”.

Redazione Desk
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