Tante adesioni virtuali ma poche presenze effettive questa mattina alla manifestazione di protesta contro il maxischermo all’esterno del teatro San Carlo. L’evento divulgato via Facebook e creato dal Movimento Agende Rosse – Paolo Borsellino – Campania, che ha organizzato il sit-in, ha raccolto circa 1000 adesioni tra cittadini e associazioni. Purtroppo, però, a scendere realmente in piazza sono stati circa 20 manifestanti. Pochi, decisamente pochi per una battaglia di tale importanza. Pochi minuti dopo l’esposizione dello striscione di protesta è intervenuta una volante della polizia che ha identificato una parte dei manifesanti.
La decisione da parte dei vertici del San Carlo di installare un maxischermo all’interno del teatro per permettere la trasmissione delle partite dei mondiali di calcio ha scosso la coscienza di molti cittadini. Tanti hanno espresso parere contrario, in primis il sindaco de Magistris. La polemica si è focalizzata in particolar modo intorno alla soprintendenza che ha permesso quello che è un vero e proprio “scempio” nei confronti del più antico teatro lirico d’Europa.
La decisione del commissario straordinario Michele Lignola sembra essere irrevocabile. Non è bastata l’uscita dell’Italia dai Mondiali per evitare l’installazione del maxischermo. A partire da stasera gli incontri saranno trasmessi regolarmente. Una piccola vittoria è stata, però, raggiunta dalle associazioni scese in campo. Lo schermo sarà, infatti, installato all’interno del foyer del teatro, non più nella sala principale, come inizialmente previsto.
I cittadini scesi in campo hanno annunciato che qualora si dovesse realmente procedere alla proiezione delle partite di calcio in quello che è stato il tempio di mostri sacri come Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi, ci saranno altre manifestazioni in piazza. Tavolini informativi e raccolte firme tra le idee del Movimento Agende Rosse Campania. Di sicuro una battaglia culturale di tale importanza meriterebbe, però, una maggiore partecipazione popolare. La scarsa partecipazione di stamattina ha dimostrato, infatti, che c’è una netta distinzione tra la piazza reale e la piazza virtuale. Da questo punto di vista una reale sensibilizzazione si rende necessaria. I cittadini devono cominciare ad amare il loro teatro e, in generale, le eccellenze della città.
“E’ assurdo sconsacrare il tempio della musica, trasformandolo in uno stadio di calcio – dichiara Nicla Tirozzi, portavoce del Movimento Agende Rosse Campania – sarebbe più giusto permettere ai giovani di avvicinarsi al teatro San Carlo proponendo prezzi accessibili e promuovendo iniziative per i giovani”. Tra i principali problemi che allontanano la maggioranza dei cittadini dal San Carlo proprio l’elevato costo dei biglietti d’ingresso. Se è vero che un gioiello della cultura e dell’architettura come il San Carlo non può svendersi per pochi euro è pur vero che, specie in tempo di crisi, prezzi di circa 60 euro a ingresso sono insostenibili dalla maggioranza dei cittadini napoletani.
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This post was published on Giu 28, 2014 14:15
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