Lady in the city – Sonia Sodano e l’Arte del raccontare

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Incontro con la giornalista e scrittrice Sonia Sodano, per un’intervista imperdibile, carica di emozioni, dedicata a tutte le amiche appassionate divoratrici di libri, così come gli amici lettori.

 L’avventura più intensa che puoi vivere oggi, credete a me, la trovi nel leggere. Nell’ottica di un percorso di benessere, di self-care, di riappropriazione del sé, il viaggio che si compie ogni volta che ci si ritaglia un momento di pausa nel pieno comfort di casa propria, così come al sole ed all’aria aperta, su una panchina anonima di un parco pubblico, è cosa non solo buona e giusta, ma densa di magia e d’amore.
Ho chiesto alla mia amica Sonia Sodano, professionista straordinaria dalla grande penna e dalla splendida voce, di raggiungermi live per il consueto ig talk settimanale della Lady ed è stato un momento culturale bellissimo, carico di gioia e leggerezza, come raramente accade, su piattaforme social come instagram.
Come da rito, l’intervista integrale, è tutta per voi qui, tra le pagine di RoadTv Italia, pronta per ispirare le vostre letture e per conoscere meglio la straordinaria Sonia, che ringrazio con tutto il mio cuore.

Vi abbraccio forte e vi aspetto il prossimo week-end su ig per il Lady live talk e poi sempre qui, per la mia rubrica settimanale, nel confrontarci su un altro tema cui tengo molto.

Mille baci e grazie, per il tempo che mi dedicate quotidianamente, tra messaggi e commenti: siete nel mio cuore!
A voi… Sonia Sodano.

 Cara Sonia, parto “col botto”: il libro che ti ha regalato maggiori emozioni

E’ davvero difficile citare un solo titolo, ma c’è un libro che ho particolarmente a cuore e che ho riletto varie volte, provando sempre grandi emozioni.

“L’isola di Arturo” di Elsa Morante. Un romanzo che, grazie al grande talento della sua autrice, prima donna vincitrice del Premio Strega, riesce a far immergere chi legge in un’atmosfera magica, ma allo stesso tempo reale.

In una Procida “antica” e “ poetica” in cui commuoversi, appassionarsi e rivivere l’intensità della linea sottile che separa l’età infantile da quella adulta, ritroviamo Arturo un ragazzo che imparerà da solo la bellezza e la durezza della vita, aprendosi all’amore.

Il libro o i libri che consigli, in questo periodo autunnale

Adoro le liste! Sul mio profilo instagram pubblico la rubrica “Ti consiglio 7 libri”, prendendo spunto da ciò, secondo me, questi sono dei consigli perfetti da leggere davanti a una tazza fumante di ottimo tè (quello al bergamotto è uno dei miei preferiti):

  1. Tra le novità in libreria consiglio il page-turner di Emilia Hart “Weyward” (Fazi Editore): la storia di tre generazioni, tre donne e la caccia alle streghe. Altra novità interessante è “Fumo” di José Ovejero (Voland Edizioni). Un romanzo distopico che trasporta il lettore il un futuro post-apocalittico, dove una donna e un bambino tentano di sopravvivere immersi in un’atmosfera cupa, surreale e per nulla favorevole. Mi ha ricordato un altro romanzo, molto più cupo e ansiogeno, ma dalla trama simile, ossia “La strada” di Cormac McCarthy, altra lettura adatta al periodo ma non proprio una novità, essendo una pubblicazione del 2006 da cui è stato tratto anche un film. Infine, tra le novità voglio citare “Maniac” del cileno Labatut (Adelphi Editore) che, come dice lo stesso autore “è un’opera di finzione basata sulla realtà”. Si direbbe una storia inquietante dell’intelligenza artificiale, dalla sua genesi fino ai giorni nostri, attraverso le storie di chi l’ha concepita. Ciò che la rende perfetta al periodo è proprio la scrittura immersiva e trascinante dello scrittore, insieme al clima psicologico così cupo creato dallo stesso.
  2. Il giallo per eccellenza non può che essere uno della “queen” Agatha Christie. Tutta la serie di Poirot è imperdibile, di cui cito “Assassinio sull’Orient Express”, ma se dovessi consigliare un romanzo perfetto per il periodo, direi senza dubbio, quel capolavoro meraviglioso che è “Dieci piccoli indiani”.
  3. Tra i romanzi familiari c’è ua serie degli anni ’80: “Blackwater” di Michael McDowell (Edizioni Neri Pozza). La storia si colloca a metà tra il romanzo gotico e il thriller sovrannaturale e indaga le vicenda della famiglia Caskey nella cittadina di Perdido (luogo di finzione, collocato dall’autore in Alabama). Questa saga, pare abbia ispirato varie opere come Il miglio verde” di Stephen King.
  4. Un’autrice che va legga in autunno è Shirley Jackson, che ha scritto diversi libri adatti alla stagione, ma di certo il racconto in stile gotico “La Lotteria” e “L’incubo di Hill House”, considerato uno dei più celebri racconti di fantasmi del ventesimo secolo, sono da tenere in grande considerazione.
  5. Non leggo molti romanzi d’amore, ma consiglio i romance di Ali Hazelwood, che ambienta le sue storie nel mondo accademico e scientifico, ancora troppo chiuso nei confronti delle donne. Altra autrice interessante nel campo dell’amore è Sally Rooney con “Persone normali”, romanzo che secondo me va letto per le sue intense emozioni e la profondità dei pensieri che l’autrice comunica ai lettori, ma che potrebbe non essere proprio la storia d’amore che qualcuno cerca per rilassarsi e raccogliere il classico lieto fine.
  6. Tra i classici da leggere in autunno devo citare un romanzo dalla passione bruciante: “Cime Tempestose”. L’ho scelto non solo per l’atmosfera generale che si respira tra le pagine di questo libro ambientato nel 1801 tra i verdi campi della brughiera inglese, ma anche per il suo protagonista. Heathcliff è senza dubbio uno dei personaggi più noti della letteratura per il suo aspetto ombroso, imbronciato e forte, ma anche per la sua personalità sprezzante e passionale. Un uomo diviso tra solitudine e disperazione, perseguitato dal fantasma della sua amata.
  7. Siamo in ottobre e non possono mancare gli horror. Non darmi della banale se cito Stephen King e il suo “It”, ma lo ritengo una pietra miliare del genere e, anche se va letto tenendo una lucina accesa, vale la pena di indagare nelle profondità dell’umano, tra menzogne e fragilità.

Da scrittrice e giornalista (prima ancora che booktuber seguitissima!), cosa pensi possa avvicinare e cosa allontanare alla lettura?

Credo che in questo periodo storico ci sia un riavvicinamento alla lettura, grazie anche all’utilizzo dei social. Molti giovani hanno iniziato a leggere proprio guardando i creator parlare dei propri libri preferiti e, di certo, è un bene. Nella mia esperienza ho imparato che l’imposizione non è mai qualcosa di corretto, meno che mai, se si vuole avvicinare qualcuno alla lettura. Per questo molti ragazzi non sono invogliati ad aprire un libro quando non lo si fa per piacere, ma per dovere, come per un compito di scuola. La lettura per me è uno svago, un rifugio dove accoccolarmi nelle mie ore di relax.

Il premio Nobel 2023 per la Letteratura al norvegese Jon Fosse. Cosa ne pensi, della sua penna e qual è la tua opinione, sui premi letterari in generale?

Ammetto di non aver ancora letto nulla di quest’autore e di averlo conosciuto proprio in seguito alla vittoria. In generale, ho appreso che in patria è considerato un vero “genio del nostro tempo”. So che usa una scrittura sperimentale dallo stile minimale e concreto, ma comunque poetico i cui versi liberi sono ritmici e musicali. Mi incuriosisce molto e già ho inserito in Tbr (to be read) i suoi libri, che in Italia sono editi da La Nave di Teseo e Cue Pres. In particolare, penso che inizierò da “Mattino e sera”, un libro che gli è valso la definizione di erede di Beckett da parte del The New York Times e che racconta i due momenti estremi della vita. La nascita, cioè il mattino e la morte cioè la sera. Come un continuum della stessa giornata il racconto diventa una lettura dell’esistenza che tra i picchi alti e bassi galleggia nel mare della normalità. Tra i pensieri di un padre che vede nascere un figlio e quelli di un vecchio uomo che affronta il suo ultimo giorno di vita.

Sui premi letterari, dipende dai premi. Per il Nobel ho sempre un grande interesse.

Il 28 ottobre è la data di uscita su Disney+ della saga dei Florio, una serie televisiva tratta dal bestseller della trapanese Stefania Auci, “I leoni di Sicilia”. L’autrice ha dichiarato di recente di essere scoppiata a piangere sul set, nell’assistere per la prima volta alle riprese della serie diretta da Paolo Genovese (protagonisti i bravissimi Miriam Leone e Michele Riondino). Quali, le tue riflessioni, sullo scrivere d’oggi? Cosa è cambiato? Si scrive per invitare a leggere, oppure al fine di ottenere un contratto televisivo, o cinematografico? In quest’ultimo caso, quanto è sacrificata, la scrittura, in termini di genuinità?

“I leoni di Sicilia” è davvero una bella saga e non vedo l’ora di guardarla in tv. Credo sia un bene portare sul piccolo o sul grande schermo bei libri, soprattutto per far conoscere certi testi anche a chi non legge molto, magari nella speranza che leggano poi il libro in questione. Sulla genuinità, ammetto che in alcuni casi è proprio così: si perde.

Collaboro con diverse case editrici e spesso noto un maggiore interesse per autori e autrici che “vendono” e che hanno un seguito sui social, perché hanno già un pubblico rispetto a chi procede secondo il concetto di una scrittura solitaria. Da un lato la questione mi avvilisce, dall’altro mi rendo conto che i tempi sono cambiati e c’è sempre più concorrenza.

Comunque, dividerei la scrittura di oggi in “vecchia” e “nuova” classe. Alla prima appartengono quelli che chiamo “letterati”, che anticipano i tempi senza curarsi dei trend, nella seconda faccio rientrare gli scrittori e le scrittrici che oggi calcano i palcoscenici, riscuotendo grande favore, ma che non hanno certezza di essere ricordati in futuro. Mi affascinano molto di più gli appartenenti alla prima categoria, perchè potrebbero essere loro a scrivere i classici di domani.

Audiolibri, parliamone. Un’opportunità ancora non accolta?

Spesso mi viene chiesto, come faccio a leggere tanto, avendo una media di lettura di 7-8 libri al mese (sono riuscita a concluderne anche una dozzina). La verità è che gli audiolibri mi vengono in aiuto. A differenza di un cartaceo, il formato audio può essere ascoltato anche mentre si fa altro, come ad esempio, un lavoro manuale, stirare o passare l’aspirapolvere. Non penso che ascoltare mi renda una “meno” lettrice.

Tra l’altro, studi scientifici hanno evidenziato che la pratica della lettura ad alta voce e quindi il suo ascolto, aiuta a sviluppare della qualità che nella lettura endofasica non si manifesterebbero con altrettanta facilità. Parlo dell’empatia, ma anche di altre qualità come la cretività che attraverso l’attenzione dell’ascolto riesce a riconoscere e gestire le proprie emozioni e si allena a immedesimarsi negli altri. E, comunque, una bella voce che legge per te è sempre una compagnia impareggiabile.

L’incipit del libro che scriveresti

Non so quale fosse il desiderio degli altri miei compagni di viaggio ma quello che provavo a realizzare era trovare la consapevolezza. Volevo essere abbastanza, volevo bastarmi e non cercare qualcuno che potesse colmare il vuoto, perché quando gli altri vanno via, dopo averti stretto la mano, lasciano un vuoto ancora più profondo. Un tunnel che ti scava il petto e ti fa chinare il capo verso la terra dove i tuoi piedi camminano, lasciando impronte su una strada già battuta per tornare al punto di partenza. Un circuito viziato dal senso di colpa per esserti ritrovata nella stessa situazione con una persona diversa. Inciampi, cadi, ti rialzi ogni volta di più a fatica e ancora, continui come un martello a picchiare sul cemento armato della disperazione.

Se ti sembra una premessa stupida per indurmi a partire e mi credi una povera insicura, ho due ipotesi. O sei molto intelligente, più della norma intendo, per cui nulla di tutto questo potrebbe mai avere a che fare con te o tremendamente stupido, tanto da essere completamente insensibile, per cui ugualmente tutto quello che sto dicendo non ha alcun senso per te.

Non credo che a questo mondo possa esistere un umano che non abbia mai dubitato di essere “abbastanza” in qualcosa. Se mi sbaglio tanto meglio per te e per tutti quelli che non hanno bisogno di trovare una ragione per alzarsi ancora una volta al mattino. Io non ero tra questi.

Un messaggio a tutte le neo-mamme che seguono RoadTv Italia, accanite lettrici, divise tra vita personale, lavoro, maternità e passione per i libri…

Da quando sono diventata mamma non riesco a leggere quanto vorrei. Le mie giornate si accavallano tra impegni lavorativi, quelli legati al bambino, quelli che dovrei portare avanti perché sono una donna, oltre che madre. Insomma, la lettura mi ha sempre tenuta compagnia e mi ha donato momenti bellissimi nell’arco della mia esistenza, ma al momento ammetto che non è una priorità. Inizialmente la cosa mi disturbava, ma ho imparato a “essere stanca” senza per questo colpevolizzarmi. Le pagine non lette oggi saranno quelle che mi terranno compagnia domani, per il resto mi godo il tempo in compagnia di mio figlio, sapendo che nella sua unicità è un tempo che non tornerà. Un pensiero banale? Forse, ma anche di una verità disarmante. Quello che, però, mi sono prefissata e a cui non voglio assolutamente rinunciare è la possibilità di educare mio figlio alla lettura. So che non sara facile, ma mi piace pensare che questa passione avvicinerà ancora di più le nostre anime e mi immagino già scambiarci consigli sugli ultimi libri letti, magari litigare anche po’ su opinioni divergenti o su libri prestati mai tornati indietro o tornati un pelino stropicciati. Alle neo mamme come me, auguro questo: consapevolezza del tempo che si vive oggi e progetti futuri all’insegna dei libri… ma anche qualche ora di sonno in più!

Grazie ancora, per essere stata con me e con noi. Come seguirti, sui social?

Grazie a te per la bella chiacchierata. Mi trovate su tutti i social, in particolare su YouTube e Instagram (sonia_sodano) dove sono molto attiva. Permettimi di salutare tutti i tuoi lettori e tutte le tue lettrici come faccio sempre alla fine di ogni mio video: “Buona lettura, buona scrittura, buona creatività. Namasté!”

“Buona lettura, buona scrittura, buona creatività. Namasté!”