
Tassa sui rifiuti: ecco dove paghi di più - www.roadtvitalia.it
La Tari, meglio conosciuta come “tassa sui rifiuti”, è una delle più odiate dagli italiani, perché il suo pagamento non corrisponde quasi mai ai servizi effettivamente offerti.
Ci sono, inoltre, alcune zone d’Italia dove questa risulta essere molto più elevata rispetto alla media presente in altre zone del nostro paese. Come è possibile tutto questo? E cosa fanno le amministrazioni locali per ovviare a questo annoso problema?
Nel Lazio, infine, c’è un Comune dove questa tassa è salita ancora di più rispetto agli anni precedenti. Cosa ne pensano i suoi cittadini? Cerchiamo di capire insieme.
Tari: ecco dove si paga di più
L’Italia è un paese molto variegato, molto diverso già all’interno delle stesse regioni che sono differenziate non solo a seconda degli usi e dei costumi, quanto anche delle tradizioni, ma soprattutto per le tasse che si pagano. Ci sono, infatti, delle zone del nostro paese, lo dicevamo all’inizio, dove le tasse sono più alte rispetto ad altre.
Ed una di queste è la città di Pescara. Il capoluogo di provincia abruzzese, infatti, ha visto i suoi cittadini pagare la Tari in proporzione più alta rispetto ad altre città. Per l’esattezza, i cittadini andranno a pagare il 3% in più rispetto agli anni precedenti. Immediate sono state le rimostranze e, proprio su queste polemiche, è intervenuto l’assessore competente, Seccia.
Pescara: gli aumenti per la città
Polemiche sull’aumento della Tari che sono arrivate non solo dagli stessi cittadini, quanto soprattutto dagli esponenti dell’opposizione alla giunta comunale: “In media, ogni contribuente (famiglia o impresa) pagherà 6 euro in più. Un dato semplificativo, certo, ma che rende perfettamente l’idea: non stiamo realizzando nessuna stangata a carico dei pescaresi e l’aumento della Tari non è da collegare strettamente al servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta che in questa fase si sta espandendo in altre zone della città, contrariamente a quanto affermano alcuni rappresentanti della minoranza” – ha spiegato l’assessore, interpellato da “ilpescara.it”.

Lo stesso assessore, infatti, ci ha tenuto a precisare che non si tratta solo di un aumento che riguarda Pescara: “[…] Una questione che non riguarda solo Pescara, visto che la Tari è stata ritoccata anche da altre amministrazioni, con percentuali perfino superiori, a dimostrazione della necessità di rivedere il costo del servizio e di prevedere una copertura. Da questo punto di vista va chiarito che le somme della Tari sono destinate per intero a Ambiente spa per il servizio che svolge, e non vanno di certo al Comune” – ha continuato Seccia.
“La decisione, ricordo anche questo aspetto, è stata assunta a maggio 2024, quando è stato definito il Pef (Piano economico e finanziario) 2024 e il Pef 2025 relativi a questo servizio, fissando per l’anno in corso un importo superiore di 500mila euro. In questi anni il nostro operato ha consentito di rimettere i conti del Comune in ordine” – ha concluso l’assessore.
Una situazione che non terminerà di certo in breve tempo.