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Jeppson, oro di Napoli. Storia del calciatore tennista.

Il Presidente Aurelio De Laurentiis, a nome della SSC Napoli, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Hans Jeppson, uno dei calciatori più forti della storia azzurra.

Jeppson nacque in Svezia il 10 maggio del 1925 ed ha giocato a Napoli tra il 1952 ed il 1956 segnando 52 gol in 112 presenze, undicesimo posto tra i bomber azzurri di sempre. Due reti le segnò nel 4-1 al Milan del trio Gre-No-Li (Green, Nordahl e Liedholm, entrambi suoi connazionali svedesi).

La SSC Napoli ha chiesto alla Lega Calcio di poter giocare con il lutto al braccio ad Udine e di osservare un minuto di raccoglimento in memoria di Jeppson prima del match.

“O Banc’ e Napule”: così venne soprannonimato il centravanti quando sbarco sottò il Vesuvio. Fu comprato dall’Atalanta per una cifra record di 105 milioni di lire, superata poi nel 1975 con i due milardi spesi per Savoldi e ovviamente poi nel 1984 per i 13 miloni versati al Barcellona per avere Maradona.

Da un lato un affronto in un difficile dopoguerra, dall’altro una sorta di anestetico per non sentire dolore, ma cercare di sognare in un futuro migliore e esaltare gli animi. Un aneddoto vuole che un tifoso vedendo Jeppson atterrato da un difensore avversario esclamò: ” E’ carut o Banc’ e’ Napule!”. Ed era veramente una banca considerando che la cifra spesa valeva un quinto dell’intero bilancio del vero Banco di Napoli. In nazionale svedese invece sostituì il grande Nordahl, era lì infatti, ai mondiali del 1950 che si fece conoscere dal calcio di livello.

A questo punto vale la pena ricordare un particolare: Jeppson non voleva diventare un calciatore, ma un campione del tennis come il connazionale Bjorn Borg. Quando passò al Charlton era già campione nazionale studentesco di tennis in Svezia e pretese di giocare come calciatore dilettante per non perdere il nono posto nella classifica generale dei tennisti svedesi.  Nel 1953 partecipò sotto falso nome al torneo di Napoli, per essere poi fermato solo da Rolando del Bello.

Jeppson era stato di recente ricordato nella “Lettura”, inserto del corriere della Sera in data 30 settembre 2012, dove si diceva di un 87 enne che si divideva tra Roma e la Svezia, che si godeva la pensione di dirigente industriale (lavoro intrapreso dai 32 anni in poi visto che lasciò presto il calcio) con sua moglie Emma di Martino, un’italiana. Negli ultimi tempi aveva lasciato anche la racchetta e si dedicava prevalentemente al golf.

Napoli lo ricorda con affetto, così come Bergamo e la storia di quel giovane svedese, figlio di pasticciere, che accettò di giocare in Inghilterra soltanto per imparare la lingua, rimarrà nei cuori di tutti.

This post was published on Feb 23, 2013 16:48

Redazione web

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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