di Alfonso Feola
Torna di estrema attualità la situazione di forte degrado in cui versano le strutture dell’Istituto Tecnico Industriale “Giovanni Caso” di Piedimonte Matese, già oggetto di attenzione da parte della stampa locale e dell’opinione pubblica nello scorso mese di dicembre, allorquando gli studenti, esasperati dalla precarietà delle condizioni del plesso, lo avevano occupato lanciando un appello alle autorità cittadine, le quali allertarono tempestivamente la Provincia di Caserta. Oggi, nonostante l’istituto sia uscito abbondantemente immune dalle scosse di terremoto del 29 dicembre e dalla successiva ondata sismica del 20 gennaio, permane ostaggio di numerose infiltrazioni d’acqua che compromettono la tenuta degli intonaci, accompagnandosi a regolare presenza di muffe: è così compromessa a sua volta la fruizione di una serie di locali, tra i quali sette aule, alcuni laboratori siti al piano terra dell’edificio, diversi bagni, la biblioteca e la palestra, unica struttura dell’edificio, quest’ultima, ad essere stata dichiarata parzialmente inagibile dopo il sisma.
A questa situazione di enorme difficoltà vanno assommati i disagi scaturenti dall’ulteriore presenza nell’istituto, oltre ai quattrocento alunni dell’Itis “Caso”, dei duecento alunni dell’Istituto Tecnico Agrario “Angelo Scorciarini Coppola”, sgomberati dal proprio edificio scolastico, dichiarato inagibile. Una crescita esponenziale di circa un terzo della popolazione scolastica che ha reso la situazione insostenibile e che ha spinto il sindaco Vincenzo Cappello a rioccuparsi della faccenda. Il primo cittadino piedimontese ha dapprima partecipato ad una riunione nella mattinata di ieri in cui il Preside del “Caso”, i rappresentanti dell’istituto, dei genitori, degli studenti e del corpo docente gli hanno manifestato il forte disagio scaturente non solo dall’accorpamento di due istituti all’interno di una struttura già di per sé degradata ma anche dal progressivo deterioramento delle condizioni igienico-sanitarie e dalla sempre più sentita privazione di quotidiani strumenti didattici, come ad esempio i laboratori.
Il sindaco si è visto costretto così ad emettere un’ordinanza con la quale la Provincia di Caserta viene sollecitata ad intervenire con opportuni lavori di risanamento, ai quali dovranno seguire tutta una serie di ulteriori interventi, volti a manutenere tutto il complesso: difatti, i tecnici dell’Unità operativa di Prevenzione collettiva del distretto n.15 dell’Asl hanno accertato un non adeguato riscaldamento di alcune aule rispetto al resto del plesso scolastico. A rincaro della dose, oltre un intervento su pareti, solai e corridoi al fine di arginare l’umidità e le infiltrazioni, i tecnici Asl hanno ribadito la necessità di sostituire gli infissi di aule e laboratori, non essendo conformi alla normativa vigente.
24 gennio 2014