
Da studente lo spauracchio dell’esame di diritto costituzionale rendeva le mie notti un incubo . Ero ossessionato dalle pagine del tomo dalla copertina grigia, fitto di nozioni noiose tradotte in elementi fondanti dello Stato, con riferimenti alla formazione del Governo, del Parlamento ed all’insieme di norme essenziali per il funzionamento della burocrazia . Quelle lunghe sere tormentate dal famoso prof. Tesauro, severissimo docente , ancora oggi scivolano sulla schiena come fendenti di un abile spadaccino . In una calda mattina di Giugno 1986 diedi quell’esame e tornai a casa con un modesto 22. Da allora le tematiche costituzionali sono per me come la kryptonite per Superman.
Detto questo – premessa obbligatoria – mi chiedo da ex vittima del manuale di Barile come oggi si giunga ad una tiktoker, semi analfabeta, che spiega l’istituto referendario in modo elementare ai suoi followers. Rita De Crescenzo ,agitando le schede elettorali come la Vallea – margarina sua compagna di vita – ma chiamato alle urne il suo popolo di lombrosiani seguaci , parcheggiatori abusivi abituè delle domeniche a Mergellina , fan del profumo dolciastro, di iPhone di ultima generazione e di scooter guidati senza casco. Collegare il rispetto delle regole e dello Stato a questi soggetti è davvero un ossimoro; inculcare il valore di uno strumento di democrazia, qual’è il referendum, a soggetti che ignorano le regole basilari della convivenza civile sta un mistero assoluto. Dubito che nella famiglia De Crescenza si sia letto un qualsivoglia manuale di diritto costituzionale eppure questa signora dal trucco pesante e la loquacità di un libro stracciato , ha capito che anche un influencer low cost può gettarsi in politica se riparla di reddito di cittadinanza, se usa le armi del populismo e della demagogia spiccia e se invita a votare per temi che ignora del tutto . L’Italia ha regalato , anche in passato, personaggi controversi alla politica, basti pensare al partito dell’amore di Ilona Staller , ricordato nel bel film Diva futura che racconta quegli anni tra porno e passione civile, ma quelli erano tempi diversi. Nella candidatura di una pornostar c’era la voglia di rompere gli schemi della prima Repubblica con i soliti volti ed il solito linguaggio . Rita è qualcosa di diverso è il trionfo del trash portato all’ennesima potenza, pronta ad inneggiare a personaggi in odore di criminalità e poi sventagliare le schede elettorali per la cittadinanza ed il jobs act, termini privi di ogni significato e valore per lei .
Se un giorno ci sarà una formazione politica che candiderà la De Crescenzo questo sarà la fine di l mondo civilizzato, perché sarà la celebrazione del nulla assoluto, quello costruito sui social , sulle giornaliste che per raccontare una partita devono mostrare per forza le tette e delle cantanti che riempiono gli stadi non solo con la voce ma anche con il fondoschiena…ad maiora.
di Roberto Schioppa.