
Un nuovo bonus del Governo, incentivi fino a 10mila euro: come richiederlo - Roadtvitalia.it
Un nuovo bonus, varato recentemente dal Governo, per rispettare l’ambiente: è possibile, con questi requisiti, richiedere fino a 10mila euro.
Il 2025 segna una svolta decisiva per l’Italia, grazie a un nuovo pacchetto di incentivi introdotto dal Governo per promuovere una mobilità più sostenibile.
Con l’aumento della consapevolezza riguardo al cambiamento climatico e all’inquinamento, le autorità hanno deciso di lanciare un programma di incentivi che non solo sostiene l’industria automobilistica, ma incoraggia anche i cittadini a optare per veicoli a basse emissioni. Ma quali sono i dettagli di queste nuove misure? In che modo funzionano gli incentivi per le auto elettriche e ibride? Approfondiamo insieme.
Incentivi auto, puoi richiedere fino 10mila euro
Gli incentivi statali sono accessibili a una vasta gamma di utenti, tra cui privati e aziende, che decidono di acquistare un’auto nuova a basse emissioni, in particolare veicoli elettrici o ibridi plug-in. Queste misure sono state progettate per garantire che anche le famiglie con risorse economiche limitate possano accedere a tecnologie più ecologiche. Per il 2025, è prevista una maggiorazione dell’incentivo per coloro che presentano un reddito familiare annuo inferiore a 30.000 euro, con un incremento fino al 25% dell’importo base.
L’importo degli incentivi varia in base alla tipologia di veicolo e alla presenza di un’eventuale rottamazione di un’auto più inquinante. I dettagli specifici sono i seguenti:
- Auto 100% elettriche (0-20 g/km di CO₂): fino a 11.000 euro di bonus per coloro che rottamano un vecchio veicolo e hanno un ISEE sotto i 30.000 euro. Se non si effettua la rottamazione, l’incentivo scende a 6.000 euro.
- Auto ibride plug-in (21-60 g/km): il contributo può arrivare a 8.000 euro con rottamazione e ISEE basso, mentre senza rottamazione l’incentivo si riduce a 4.000 euro.
- Auto termiche a basse emissioni (61-135 g/km): in questo caso, è previsto un incentivo fino a 3.000 euro, ma solo se si procede alla rottamazione. Non ci sono bonus per i veicoli con emissioni superiori a 135 g/km.
Questi incentivi sono studiati strategicamente per orientare i consumatori verso l’acquisto di modelli a basse emissioni, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale del settore automobilistico. La rottamazione di un veicolo obsoleto è uno degli elementi chiave per massimizzare gli incentivi. Per poter usufruire del bonus, l’auto da rottamare deve essere intestata all’acquirente o a un familiare convivente da almeno dodici mesi e deve rientrare nelle classi ambientali Euro 0 a Euro 4. Questo meccanismo non solo incentiva l’acquisto di nuovi veicoli più puliti, ma aiuta anche a rimuovere dal mercato i veicoli più inquinanti.

È importante notare che il contributo è valido anche per contratti di leasing, purché il veicolo venga registrato in Italia e mantenuto per un periodo minimo di dodici mesi. La procedura per ottenere gli incentivi è gestita dai concessionari. Gli acquirenti interessati a un’auto elettrica devono semplicemente rivolgersi a un rivenditore autorizzato, il quale si occuperà di prenotare il contributo attraverso una piattaforma online dedicata, gestita da Invitalia. È fondamentale che questa prenotazione avvenga prima dell’immatricolazione del veicolo, poiché i fondi disponibili vengono assegnati in ordine cronologico fino ad esaurimento.
Per il 2025, il governo ha stanziato un fondo complessivo di 950 milioni di euro per gli incentivi auto, suddiviso tra le diverse categorie di emissione. Una parte significativa di questo budget è destinata alle auto elettriche, ma sono previsti fondi anche per le ibride plug-in e per le termiche a basse emissioni. Inoltre, il fondo include risorse per motocicli, veicoli commerciali leggeri e taxi elettrici, evidenziando l’impegno del governo per una mobilità sostenibile a 360 gradi.
La crescita della mobilità elettrica in Italia dipenderà non solo dall’implementazione di questi incentivi, ma anche dall’impegno collettivo di cittadini, aziende e istituzioni. La sfida è grande, ma il 2025 potrebbe rappresentare un punto di svolta cruciale per l’ambiente e per il futuro della mobilità nel nostro paese.