Esclusiva: le insegnanti precarie comunali occupano dimora del cardinale Sepe
Si sta svolgendo proprio in questo momento una clamorosa forma di protesta delle insegnanti che fanno parte del “Comitato di insegnanti precarie comunali” che sono nei pressi della dimora del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. Le insegnanti chiedono che vengano riaperti i termini del bando di concorso del Comune di Napoli per l’assunzione delle maestre. Il bando prevede il reclutamento di 91 maestre e 94 istruttori socio-educativi. E’ un bando che ha già suscitato tante polemiche e per il quale si preannunciano una valanga di ricorsi al TAR. Le precarie denunciano che le prove d’esame sono difficili e completamente decontestualizzate: “Si tratta di 30 domande in 30 minuti, ma sono domande inaccettabili. Pensi che ci sono domande di diritto amministrativo oppure ci chiedono quanti dipendenti aveva la Fiat nel 1967!”. Le domande sono preparate dal Formez, che è l’ente pubblico di formazione specializzato nel preparare e gestire concorsi pubblici in particolare delle amministrazioni locali. Il Formez ha già gestito l’ultimo concorso pubblico bandito dal Comune di Napoli quando era sindaco Rosa Russo Iervolino.
Un mese di proroga per permettere l’assunzione di tutte le precarie
Le precarie chiedono la riapertura dei termini del concorso per almeno un altro mese “per sanare il contenzioso dei profili professionali e permettere di ammettere tutte le precarie“. Il numero di posti messi a concorso non sarebbe infatti sufficiente ad assumere tutte le precarie storiche del Comune e il Comitato che le rappresenta chiede un rinvio dei termini per concordare insieme all’amministrazione Comunale e alle parti sociali un percorso che risolva questa annosa vicenda che va avanti dal 2009. Le precarie lamentano che il Sindaco De Magistris in un primo momento aveva dichiarato la sua disponibilità a rivedere la procedura concorsuale, ma poi non avrebbe dato seguito a questo impegno. Le maestre precarie sembrano decise a tutto e si sono dette pronte a occupare giorno e notte la dimora del cardinale Sepe fin quando non otterranno un riscontro concreto alle loro richieste.