di Redazione
Nemmeno la pioggia battente ha fermato i circa 2000 cittadini che questo pomeriggio hanno sfilato in un lungo corteo da Aversa a Giugliano per dire no all’inceneritore. Da via Gramsci, sulla Variante di Aversa, hanno attraversato la via Appia per arrivare poi alle Colonne di Giugliano, proseguendo su Corso Campano con destinazione finale piazza Annunziata. Tutti uniti nella lotta per la bonifica dei terreni campani, i cittadini sono scesi in strada per richiedere a gran voce la revoca del bando predisposto dalla Regione Campania per la costruzione del termovalorizzatore a Giugliano. “Non ci accontentiamo della sospensione della delibera sull’inceneritore – fanno sapere gli attivisti del comitato di Giugliano – Vogliamo la revoca”.
Presenti al corteo il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, padre Alex Zanotelli e l’instancabile don Patriciello, venuti a dare man forte ai comitati cittadini dell’area Nord di Napoli, tra i quali le note “mamme vulcaniche”. Slogan di indignazione e qualche fumogeno riempiono l’aria: “scendete in piazza e unitevi a noi, questa strage riguarda tutti” è l’invito dei manifestanti ai residenti affacciati alle finestre, mentre il corteo inveisce contro chi – camorrista, politico o trasportatore – ha contribuito a rendere la Campania lo sversatoio d’Italia.
Tra tanti, a ricevere gli attacchi più duri è il governatore Caldoro, ritenuto responsabile insieme all’ex presidente della Regione Campania Antonio Bassolino di aver avvelenato queste terre, e Mario Adinolfi, dirigente Pd: “un maiale che si è ingrassato alle nostre spalle”, lo definiscono i manifestanti, indignati dalle parole del politico che, qualche giorno fa, aveva definito i cittadini della Terra dei Fuochi – e gli italiani tutti – “un popolo di merda”.
“C’è già chi si sta sfregando le mani pensando ai soldi che verranno stanziati per la bonifica, ma i comitati non permetteranno infiltrazioni di nessun genere” fanno sapere dal comitato No Inceneritore. E annunciano un vero e proprio assedio in Regione per il 14 ottobre, data in cui verrà discussa la sospensione della delibera per la costruzione dell’inceneritore.
A Melito e Giugliano l’incontro con altri manifestanti, tra cui il presidio giuglianese di Libera Contro Le Mafie, con Antonio D’amore referente provinciale Libera e la referente del Presidio Libera Giugliano, e un gruppo di neofascisti, che però è confluito pacificamente nel corteo insieme a manifestanti di estrema sinistra. Nessuna tensione quindi ha turbato il corteo. “Vogliamo un unico diritto: il diritto alla vita” dicono in molti. Un diritto supremo che non ha bandiera né colore politico.
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8 ottobre 2013
This post was published on Ott 8, 2013 16:30
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