
Sono passati cento giorni da quando il mondo intero ha osservato da lontano la città di Los Angeles devastata dagli incendi. Era una qualsiasi mattina di un qualsiasi inverno che scorreva lentamente fin quando la luce cieca del fuoco ha spaventato ed ucciso, incenerito e distrutto senza pietà. Il 2025 ha aperto il sipario con un evento devastante come pochi, minacciando i cittadini ed i turisti di quelle ore e quei giorni ma, in realtà, minacciando l’intera umanità.
A causa dei venti forti, in poco tempo le fiamme divampate hanno raggiunto persino la località costiera di Pacific Palisades, le foreste a nord di Los Angeles, alcuni quartieri a nord di San Fernando e il quartiere cinematografico di Hollywood. Questi incendi hanno messo in allerta circa 180mila persone e hanno distrutto un numero significativo di abitazioni, parchi statali, luoghi pubblici ed edifici storici. Del resto, numeri alla mano, gli incendi più distruttivi sono stati quattro, ovvero Tubbs Fire 2017, Camp Fire 2018, Palisades 2025 e Fire Eaton Fire 2025.
Causati principalmente dalla siccità, dall’assenza di precipitazioni da circa 6 mesi e dai forti venti che ne hanno favorito l’estensione. Come se non bastasse, i cittadini di Los Angeles in quei frangenti hanno criticato aspramente Kristin Crowley, capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Los Angeles perché, in quanto donna omosessuale, è stata accusata di impegnarsi più a difendere i diritti Lgbtq+ che a controllare l’efficienza degli idranti presenti in città! Altri invece sostenevano che gli incendi siano stati appiccati per creare una guerra economica, come suggerito dal complottista Alex Jones.
Altre teorie sono arrivate a colpire anche due settori industriali della California quali la tecnologia, in quanto credevano che il governo avrebbe potuto ricreare una nuova città gestita dall’intelligenza artificiale e, seconda teoria, quella dell’intrattenimento. Con Hollywood capitale delle star, in molti hanno creduto e credono che questo incendio sia stato voluto per mettere a tacere il caso di Diddy. Altra variazione al tema è stata senz’altro la foto della scritta “Hollywood” in fiamme, realizzata intorno al 1923 da Harry Chandler e ripresa dall’Intelligenza Artificiale.
E’ servita una nota di smentita dell’organizzazione che gestisce il monumento per precisare che le fiamme sono arrivate a colpire le colline ma che non avevano colpito il monumento. In quei giorni sono state colpite molte abitazioni, ma anche molti set e strade importanti e conosciute, come ad esempio la Sunset Boulevard, che oltre ad avere un valore urbanistico ha anche un valore simbolico. Essa collega molte città e passa anche per molti distretti che affiancano luoghi iconici di Los Angeles.
La Sunset Boulevard ha sempre incuriosito i registi, gli scrittori e i musicisti. Molte anteprime, produzioni ed eventi sono stati rinviati. Per esempio la Warner Bros, la Walt Disney e gli Univesal studios hanno bloccato alcune riprese, su tutte quelle di “Grey’s Anatomy”. Inoltre alla Palisades Charter High School, set cinematografico di serie come “Teen Wolf” e “Freaky Friday”, le aule e i campi da tennis e baseball sono andati in fiamme. Mentre il Paramout Pictures è rimasto aperto per i dipendenti ma non ai turisti.
Come si ricorderà, persino l’Academy ha dovuto rinviare la nomination agli Oscar 2025, così come gli Screen Actors Guild Awards e i Critics Choice Awards. Le varie case di produzione cinematografiche hanno donato somme da sette/otto cifre per favorire la lotta alle fiamme e la ricostruzione della città. Tra queste basti citare Amazon, Netflix, Comcast, Warner Bros, Paramout e Sony. Un simbolo di questo terrible incendio è stato creato dall’attrice Isabella Rossellini candidata agli Oscar, che ha pubblicato una foto generata con l’AI di una statuetta degli Oscar annerita che giace tra le macerie.
Molti attori multimilionari hanno perso le loro case come James Woods, scoppiato in lacrime in diretta. Stessa cosa per Adam Brody, Anna Faris, Diana Warren, Miles Teller, Billy Crystal, Paris Hilton, Jamie Lee Curtis, Ben Affleck, Tom Hanks, Mandy Moore, Mark Hamill e tanti altri ancora. L’incendo di Los Angeles è un richiamo all’ordine, soprattutto nella relazione tra l’uomo ed il suo habitat. L’effetto che questo incendio ha causato sul riscaldamento globale è evidente attraverso l’incremento della temperatura media globale che si ripercuote sulla circolazione atmosferica e sugli eventi metereologici come venti e pioggie: sarà sufficiente la visibilità di questo evento nefasto o anche stavolta si attenderà inermi la prossima catastrofe? Ai posteri l’ardua sentenza.
di Gabriella Comito e Ludovica Di Somma