
Cascate, non sono le più famose ma sicuramente le più affascinanti - roadtvitalia.it
Un sentiero immerso nel verde della Toscana porta a uno dei luoghi più freschi e silenziosi dell’estate: le Cascate di Candalla, tra acqua cristallina, bosco fitto e ruderi dimenticati.
Tra le colline che separano Camaiore dal mare, dove il bosco si infittisce e il silenzio prende il posto del traffico estivo, si nascondono le Cascate di Candalla, un luogo rimasto ai margini delle rotte turistiche. Qui il tempo sembra fermarsi, scandito solo dallo scorrere dell’acqua e dal canto degli uccelli. Chi si addentra lungo il sentiero che parte da Cascine di Camaiore scopre un paesaggio modellato dalla natura e dal lavoro umano di secoli fa: vecchi mulini, pozze profonde e massi levigati incastonati tra le felci e i castagni.
Il sentiero nel bosco e l’arrivo al mulino abbandonato
Il percorso che conduce alle Cascate di Candalla è lungo circa sei chilometri, tra andata e ritorno. Parte dolcemente su un tracciato sterrato, ombreggiato da alberi fitti che proteggono anche nelle ore centrali. Il primo tratto costeggia il torrente Lombricese e si trasforma poco dopo in un sentiero tra le rocce. Le pendenze sono lievi, ma alcuni passaggi richiedono piede sicuro. In un punto, un ponte in pietra attraversa il corso d’acqua e segna l’ingresso in un’area più selvaggia.

Dopo circa 40 minuti di cammino si raggiunge il Vecchio Mulino di Candalla, struttura in pietra ormai senza tetto ma ancora affascinante. Le sue pareti umide, la ruota scomparsa, il muschio ovunque: ogni dettaglio racconta un passato legato alla vita di montagna, al lavoro artigianale e alla forza dell’acqua. È qui che la maggior parte dei visitatori si ferma a prendere fiato, a bere qualcosa, a scattare foto. Ma chi prosegue trova l’essenza vera del luogo.
Le pozze fredde, le cascate e il silenzio della Versilia che non ti aspetti
Poco oltre il mulino, il sentiero scende verso le pozze naturali scavate dal torrente. L’acqua resta gelida tutto l’anno, anche nei giorni più caldi di luglio. Chi arriva sudato dall’escursione trova qui una tregua vera, quasi uno shock termico. I più audaci si tuffano dai massi o si immergono lentamente tra i riflessi verdi. Le rocce, smussate dal tempo, invitano a stendersi e lasciarsi asciugare al sole, mentre la cascata principale, alta circa tre metri, rimbomba nella gola con un suono che copre tutto.
Non c’è segnale telefonico in questa parte del bosco. Nessun bar, nessun cartello pubblicitario, solo natura. Il silenzio è rotto da voci lontane, qualche risata, il fruscio degli alberi. Alcuni scelgono di salire ancora, verso le pozze superiori, meno affollate. Altri si fermano qui, incantati. È un posto che non concede comodità, ma ripaga con autenticità. E chi ci è stato una volta, spesso ci torna.
Per arrivare, si parte da Camaiore e si seguono le indicazioni per la località Cascine. Da lì, dopo aver parcheggiato nei pochi spazi disponibili, si imbocca il sentiero CAI 00, ben segnalato. Bastano scarpe da ginnastica robuste, uno zaino leggero, acqua e attenzione ai tratti umidi vicino all’acqua. La distanza complessiva è contenuta, il dislivello (circa 300 metri) gestibile anche da chi non è allenato. Ma l’effetto che fa, alla fine del percorso, è quello di aver lasciato il mondo fuori, anche solo per poche ore.