Casalesi, Giuseppe Setola si è pentito: “La malavita è finita”

Arriva inaspettato il cambio di "strategia" del killer dei Casalesi: Giuseppe Setola si è pentito. Verrà ascoltato il prossimo 13 ottobre

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Appena pochi giorni fa aveva detto che non si sarebbe pentito mai. Ma oggi ha cambiato idea. Giuseppe Setola si è pentito. Dopo il boss Antonio “o ninno” Iovine anche lo spietato killer, capo dell’ala stragista dei Casalesi, attualmente in carcere per diversi ergastoli, ha deciso di pentirsi e diventare collaboratore di giustizia.

Giuseppe Setola si è pentito: ecco cosa ha detto

L’annuncio l’ha fatto, in linea con la sua personalità megalomane, da protagonista. Giuseppe Setola era in video-conferenza dal carcere di Opera, in provincia di Milano, per assistere al processo per l’omicidio di Domenico Noviello, imprenditore casalese ucciso perché non voleva pagare il pizzo, che vede Setola imputato insieme ai “compari” Alessandro e Francesco Cirillo, Nicola Metello, Massimiliano Napolano, Luigi Tartarone e Giovanni Letizia. Giuseppe Setola ha preso la parola, salutato quelli che un tempo erano i suoi “amici” e chiesto la presenza in aula del pm Alessandro Milita. Poi ha fatto il suo annuncio. “Voglio fare il collaboratore di giustizia”.

La reazione del “compare” Giovanni Letizia

Una dichiarazione che ha sconvolto gli altri imputati, in particolare Giovanni Letizia, che ha commentato duramente il pentimento di Setola: “Io il pentito non lo faccio mai. Io appresso a lui mi sono rovinato. Prima mi ha fatto avere 10 ergastoli, mi ha fatto andare dietro alla sua testa malata. Mi fa fatto uccidere Umberto Bidognetti che era una brava persona, mi ha fatto fare la strage dei ghanesi. Poi si pente. Io sto facendo la galera e la faccio fino in fondo. Piuttosto che pentirmi muoio in carcere”.

Setola: “la malavita è finita”

A lui Setola si è infatti rivolto, in videoconferenza, come a voler chiedere scusa: “Giova’, so che non sei d’accordo, ma la malavita è finita”. Poi la richiesta al pm Milita: “Mettete al sicuro la mia famiglia, altrimenti i Bidognetti (clan di appartenenza di Setola, ndr) li uccidono tutti”. A fare più scalpore le rivelazioni a bruciapelo, sul processo per l’omicidio di Domenico Noviello: “io in questo processo ho fatto il mandante”, ma anche quelle sulle pressioni esercitate sul medico del carcere affinché gli riconoscesse un calo ulteriore della vista, che però, da pentito, Setola ammette oggi di non aver subito: “Dotto'” ha detto rivolgendosi al pm Milita “io ci vedo benissimo. Mandavo regali al medico del carcere”. Mozzarella di bufala e pesce fresco per comprare il suo silenzio, le sue dichiarazioni “ritoccate”. “Anche all’Asl di Milano sapevano che ci vedevo bene”.

Prossima audizione stabilita per il 13 ottobre

Infine, a completare il quadro della sua redenzione, la rivelazione sui “guadagni” accumulati: “ho 35 milioni di euro conservati e ho paura che i Mallardo (clan egemone a Giugliano, ndr) possano vendicarsi di me” e le scuse al pm Milita per averlo offeso in passato: “è la persona migliore del mondo, una brava persona”. 

Una decisione, quella di Setola, che per Alessandro Milita era nell’aria. “Non ne sono sorpreso” ha commentato il pm. Contestualmente, Setola ha revocato l’incarico all’avvocato Paolo Di Furia nominando il legale dei collaboratori di giustizia, Antonio Di Micco. Il pm Milita ha disposto un nuovo esame per Setola, stabilito per il prossimo 13 ottobre. In quest’occasione Giuseppe Setola verrà riascoltato (circostanza che potrebbe far slittare la sentenza per il processo Noviello) in veste di pentito e si saprà finalmente cosa ha da dire.