
Attira a se milioni di turisti, ma è la regione in cui si vive peggio- roadtvitalia.it
Sei milioni di turisti ma è la regione dove si vive peggio di tutte le altre: ecco i dettagli e le curiosità che fanno la differenza
Nonostante la sua straordinaria attrattiva turistica, una regione italiana continua a registrare i livelli salariali più bassi dell’intero paese, generando un paradosso sociale ed economico che desta preoccupazione. Questo fenomeno interessa una delle mete più ambite da milioni di visitatori ogni anno, ma che risulta essere una delle zone meno favorevoli per chi vi abita e lavora.
Secondo gli ultimi dati aggiornati al 2025, la regione Calabria si conferma l’area con la retribuzione media più bassa in Italia. Nonostante l’incremento del turismo, che ha portato a un aumento significativo delle presenze turistiche, i salari rimangono stagnanti e al di sotto della media nazionale. La situazione risulta ancora più critica se si considera che la Calabria, grazie alle sue coste e al patrimonio culturale, attrae ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo, posizionandosi come una delle destinazioni preferite per chi cerca bellezze naturali e tradizioni autentiche.
Il gap tra il potenziale economico legato al turismo e la realtà salariale degli abitanti locali è accentuato da una mancanza di investimenti strutturali e da una economia ancora fortemente dipendente da settori tradizionali e stagionali. Le attività principali, spesso legate al turismo estivo, non riescono a garantire un reddito stabile e adeguato durante tutto l’anno.
Impatti sociali ed economici sulla popolazione locale
La conseguenza più evidente di questa disparità è l’emigrazione giovanile verso le regioni del Nord o all’estero, alla ricerca di opportunità lavorative più remunerative. La fuga dei giovani determina un ulteriore impoverimento demografico e una difficoltà crescente nel mantenere vive le comunità locali. Inoltre, la scarsa attrattività salariale limita l’accesso a servizi essenziali e riduce la qualità della vita per molte famiglie calabresi.

Le istituzioni regionali stanno tentando di implementare politiche volte a migliorare la situazione, promuovendo investimenti nel settore turistico e incentivando lo sviluppo di nuove attività economiche innovative. Tuttavia, i risultati sono ancora insufficienti rispetto alle sfide strutturali che la regione deve affrontare.
Il turismo rappresenta una risorsa fondamentale per la Calabria, ma la sua valorizzazione deve andare di pari passo con il miglioramento delle condizioni lavorative e salariali. I dati recenti mostrano che, nonostante l’aumento delle presenze turistiche, la ricchezza generata non si traduce automaticamente in benefici economici diffusi per la popolazione locale.
Per superare questo divario, è necessario un approccio integrato che coinvolga non solo il settore pubblico ma anche le imprese private e le comunità locali, favorendo la creazione di posti di lavoro stabili e ben retribuiti. Solo così si potrà contrastare l’emorragia di talenti e assicurare un futuro più prospero e sostenibile alla regione.