
Assegno Unico, hai tempo sino a giugno per richiedere gli arretrati INPS - Roadtvitalia.it
Assegno Unico, hai tempo sino a giugno per richiedere – oppure perdi tutto – gli arretrati che l’INPS ti deve.
Siamo nel mese di aprile e, come ogni anno, i cittadini italiani stanno aspettando con ansia l’arrivo dell’Assegno Unico, un sostegno economico fondamentale per le famiglie con figli a carico.
Tuttavia, è importante fare attenzione alle tempistiche e alle scadenze, poiché un errore o una dimenticanza possono comportare la ricezione di un importo inferiore a quello realmente dovuto. In questo articolo, esploreremo in dettaglio come funziona l’Assegno Unico, quali sono le scadenze da rispettare e come evitare di perdere denaro.
L’INPS ti deve tanti soldi: richiedili entro giugno per l’Assegno Unico
L’Assegno Unico e Universale è un contributo mensile destinato a sostenere i nuclei familiari con figli a carico fino al compimento dei 21 anni. Non ci sono limiti di età per i figli con disabilità a carico. Questo aiuto è accessibile a diverse categorie di lavoratori, inclusi dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati. Ogni famiglia può ricevere un importo variabile a seconda della propria situazione economica, determinata dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). La scadenza più importante da tenere a mente è quella del 30 giugno 2025, entro la quale è necessario rinnovare l’ISEE per evitare di ricevere l’importo minimo, attualmente fissato a 57,50 euro.
Questo importo minimo viene accreditato non solo a chi ha un ISEE superiore alla soglia massima di 45.939,56 euro, ma anche a chi, per motivi vari, non presenta la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) o non aggiorna tempestivamente la propria situazione economica. È fondamentale comprendere che chi non presenta un ISEE aggiornato rischia di ricevere un importo molto più basso di quello che effettivamente gli spetterebbe. Questo è un errore molto comune: molti cittadini, convinti di avere diritto a somme superiori, si trovano a ricevere solo l’importo minimo. Questo accade spesso perché non si è provveduto a rinnovare la DSU entro la scadenza prevista.
La buona notizia è che, presentando l’ISEE entro il 30 giugno 2025, sarà possibile recuperare gli arretrati, ovvero la differenza tra l’importo spettante e quello ricevuto. Per rinnovare l’ISEE, è necessario seguire alcuni passaggi. Innanzitutto, è possibile farlo comodamente da casa, attraverso il portale dell’INPS. Per accedere alla sezione dedicata, è necessario utilizzare il proprio SPID, CIE o CNS. È importante avere a disposizione tutta la documentazione necessaria, come i dati riguardanti eventuali conti correnti, proprietà di immobili e altre informazioni patrimoniali. La compilazione della DSU è completamente telematica e, una volta inviata, l’attestazione ISEE arriverà direttamente nella propria casella di posta elettronica entro pochi giorni.

In alternativa, per chi non è abituato a utilizzare strumenti informatici, è possibile rivolgersi a un patronato o a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) per ricevere assistenza nella compilazione della DSU. Gli operatori di questi uffici sono esperti e possono guidare i cittadini attraverso il processo, assicurandosi che tutto venga compilato correttamente. In un contesto economico complesso come quello attuale, dove molte famiglie si trovano ad affrontare difficoltà finanziarie, l’Assegno Unico rappresenta un aiuto concreto. Tuttavia, è essenziale che i cittadini siano informati e consapevoli delle procedure da seguire per ottenere l’importo corretto.
Non basta fare domanda una volta; è necessario rimanere vigili e aggiornati, in modo da garantire il massimo del sostegno economico possibile. Se si presenta l’ISEE entro il 30 giugno 2025, sarà possibile recuperare gli arretrati per gli importi non percepiti a partire da marzo 2025. Questo significa che le famiglie che si attivano in tempo potranno non solo ricevere gli importi corretti, ma anche ottenere un risarcimento per i mesi precedenti, a condizione che l’ISEE attesti una situazione economica idonea per ricevere l’Assegno Unico.
In sintesi, il messaggio è chiaro: non perdere tempo e verifica subito la tua situazione ISEE. È un passo fondamentale per assicurarti che il tuo sostegno economico sia adeguato alle tue reali esigenze familiari. La scadenza del 30 giugno 2025 è alle porte e ritardare potrebbe significare rinunciare a somme significative.