di Giuliana Gugliotti e Manlio Converti
Omosessuali, bisessuali, eterosessuali e transessuali, uomini e donne, giovani e anziani, vecchi e bambini. L’invito è rivolto a tutti, ma proprio a tutti. Perché tutti possono scambiarsi un bacio (casto, appassionato, alla francese, a stampo, d’amicizia, sulla guancia, sulla fronte, di affetto, di rispetto…) per dire sì all’amore (in tutte le sue forme) e no all’omofobia.
E’ questa l’idea alla base del flash mob “Un bacio contro l’omofobia” organizzato per il secondo anno consecutivo dall’associazione “I’m gay, any problem?” l’8 dicembre alla Galleria Umberto I. In un paese come l’Italia in cui le coppie formate da persone dello stesso sesso non si sono ancora viste riconoscere i diritti civili, baciarsi in pubblico o fare coming out rappresenta tuttora un problema per alcuni. Per questo “I’m gay, any problem?” scende in piazza, per dire basta a qualunque forma di discriminazione e violenza nei confronti degli omosessuali (e non solo). E lo fa nel modo più semplice e appassionato: attraverso un bacio, il gesto più antico del mondo, che non simboleggia solo l’amore “sessuato”, ma, da sempre, è segno di amicizia, fratellanza, accettazione e solidarietà.
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10 dicembre 2013
This post was published on Dic 10, 2013 17:24
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