Camorra Secondigliano omicidio di Francesco Climeni potrebbe rientrare nell’ambito del traffico di droga. In una zona da sempre a rischio per i delicati equilibri della malavita napoletana.
Il corpo senza vita di un uomo e’ stato ritrovato nella serata di ieri a Secondigliano, in via Altair, a bordo di una Smart. Sul posto è giunta subito la polizia, che ha verificato come la vittima presentasse segni di colpi d’arma da fuoco.
L’agguato e’ avvenuto in una strada che porta a un parco pubblico e si trova nel cuore del territorio controllato fino ai primi anni 2000 dal clan Di Lauro. Che con il tempo si sono indeboliti dopo arresti e condanne. E dopo la scissione degli Amato-Pagano, che diede vita alla cosiddetta prima faida di Secondigliano con piu’ di 80 morti in pochi mesi. Il corpo senza vita era in una Smart e ad avvisare la polizia e’ stato un passante che ha visto il cadavere. Si tratta di Francesco Climeni, pregiudicato di 55 anni, in passato legato al clan Licciardi della Masseria Cardone, uno dei piu’ potenti dell’area Nord di Napoli. E a capo della cosiddetta Alleanza di Secondigliano.
Un’area strategica
Potrebbe trattarsi di una punizione per uno sgarro nell’ambito di traffici di droga che nella zona sono il maggior introito per tutte le cosche che controllano l’area. In particolare per gli Amato, i Pagano, la Vanella Grassi, gli Abete-Abbinante e i Di Lauro. La zona tra Secondigliano e Scampia e’ ancora un’area tra le piu’ fruttuose per quanto riguarda il traffico di sostanze stupefacenti.
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