“Non si dica che la chiusura è dovuta al coronavirus perché è frutto anche di ingiustizie con radici lontane“. Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, in occasione della manifestazione promossa dagli operai della Whirlpool NAPOLI, a un anno esatto dall’inizio della vertenza. “Penso alle vostre fatiche, incertezze, ansia e preoccupazione alle vostre famiglie e ai vostri figli – afferma – Ricordo il nostro incontro e ancora una volta vi sono vicino“.
“Continuerò a gridare che il lavoro è espressione della libertà e della dignità umana – aggiunge – e riguarda le relazioni umane, il modo in cui le persone vengono riconosciute e messe in grado di costruire benessere per la società“. “La riduzione della persona a mezzo è la malattia del nostro tempo – sottolinea – La lunga vicenda del rischio chiusura di uno stabilimento che viene considerato un gioiello, deve vedere la partecipazione e sostegno di tutti perché non si possono più accettare logiche selettive di una economia che sacrifica le vita delle persone in nome dell’economia“.
This post was published on Mag 31, 2020 14:22
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