Violenza sulle donne, al Cardarelli di Napoli una (H)Open week

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Dal 22 al 28 novembre presso l’ospedale Cardarelli di Napoli degli incontri per informare ed informarsi.

Un'(H)Open Week al Cardarelli di Napoli in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dal 22 al 28 novembre, l’azienda ospedaliera partenopea, in collaborazione con Fondazione Onda, mette in campo diverse iniziative con l’obiettivo di supportare coloro che sono vittime di violenza e incoraggiarle a rompere il silenzio, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto. Il Cardarelli, al pari degli altri ospedali Bollini Rosa, offrirà gratuitamente alla popolazione femminile servizi informativi, in presenza e a distanza, consulenze e colloqui.

In particolare, al Cardarelli di Napoli, dal 22 al 24 novembre sarà possibile partecipare ad incontri che si svolgeranno presso il Padiglione X – Centro di Biotecnologie (dalle 9.00 alle 12.00). I colloqui individuali e riservati, avranno l’obiettivo di individuare problemi relativi alla violenza di genere e fornire informazioni sulla modalità di presa in carico globale della vittima di violenza e di eventuali figli minori. Per prenotarsi basterà chiamare il numero 366-6139828 dalle 9.00 alle 17.00.

Altro evento dedicato alla sensibilizzazione dei cittadini sarà quello in programma al Padiglione H, Aula Mediterraneo, dal titolo “Il Cardarelli con la popolazione contro la violenza di genere”, in programma per il 25 novembre 2021 dalle 9.00 alle 13.00. Anche in questo caso sarà necessario prenotarsi al numero 081-7474066 o inviare una mail a gesualda.laporta@aocardarelli.it.

“Quello della violenza contro le donne – spiega il direttore generale Giuseppe Longo – è un tema al quale da sempre prestiamo grandissima attenzione. Siamo ben consapevoli di quanto la pandemia, e le restrizioni messe in atto, abbiamo aggravato questa emergenza sociale. La nostra Azienda Ospedaliera è stata tra le prime a strutturare un percorso dedicato alle donne vittime di violenza, introducendo anche un referto psicologico”.