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“Un’anguria chiamata estate”, il nuovo libro di Franco Cordiale

Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”, diceva qualche tempo fa Marcel Proust. In effetti è proprio così, ed è quello che ho pensato pochi giorni fa quando ho avuto modo di poter leggere un nuovo libro. Parlo di “Un’anguria chiamata estate” di Franco Cordiale, ex docente di materie umanistiche ormai in pensione nella scuola superiore lombarda ed attualmente insegnante di Storia Medievale e di Filosofia presso l’Università della Terza Età di Cesano Maderno ( Mb ). Più che un libro, oserei definirlo un vero viaggio introspettivo, un percorso che, a chi prima e a chi poi, tocca a tutti affrontare. Una storia che si svolge nel mese di agosto, periodo di ferie per tanti, momento dell’anno in cui la città si spopola, il silenzio invade la città. Fase che permette anche a tutti noi di riflettere su ciò che siamo stati, che siamo e che potremmo essere. La vera fase dei buoni propositi da mettere in pratica da settembre in poi. In realtà il libro in questione nasce già nel 2004, apprezzato addirittura tre anni dopo dal noto regista Antonio Pupi Avati, ma ha dovuto attendere molto tempo ( è stato pubblicato solo pochi mesi fa ) prima che un’agenzia letteraria lo prendesse in seria considerazione per proporlo ad eventuali case editrici.

Quello che propongo è un romanzo particolare. Non un modo per intrattenere e distrarre chi legge, ma un’occasione perché egli voglia guardarsi dentro. Non ho pretesa alcuna di insegnare, ma lancio una sfida a chiunque mi leggerà a non cedere agli stereotipi e ai luoghi comuni che ci impediscono di riconoscere quel che noi effettivamente siamo. Questo libro è un atto di libertà, una libertà che vuole propagarsi.” afferma l’autore, ed in effetti mi ritrovo in pieno con le sue parole.

Già dalla sinossi si evince quello che è il messaggio chiaro che l’opera intende dare:

S. N. sono le iniziali di un uomo qualsiasi, calato dentro le 24 ore di una giornata come chissà quante altre per ciascuno di noi, dentro il deserto umano della grande metropoli estiva che tutti possono riconoscere, benché non la si nomini mai espressamente. La sua storia, preannunciata da torbidi sogni ed un risveglio confuso, contiene la coscienza di una strana “missione” che egli sente di dover intraprendere, dentro “un arido giorno di ferie mancate”. Incontro dopo incontro, situazione dopo situazione, quella specie di sciarada che si va componendo viene a svelare il suo messaggio. Si compie un vero transito dall’uomo vecchio insignificante, negletto e disperato, verso un inedito “uomo nuovo” che le tendenze e le mode letterarie predominanti certo non contemplano. Non so chi rappresenterebbe storie come questa. E ne accetterebbe gli imprevisti, le “catastrofi” (fanno paura), le soluzioni oltre gli orizzonti di questo mondo. Eppure si tratta di una vicenda concreta e ben possibile, come ne devono succedere più di quanto non si immagini. Parlarne non rientra di solito nei canoni imperanti, per cui ti senti rispondere da non pochi editori e promoter loro associati e sodali che “questi racconti sono fuori mercato”. Domanda che oso porre: ma esiste soltanto il dio-mercato?”

Il romanzo “Un’anguria chiamata estate” è edito da Edizioni GDS, disponibile in formato cartaceo e digitale, 160 le pagine. È pubblicato anche su tutte le migliori piattaforme online, in versione cartacea e formato digitale. Il calendario oggi segna 3 agosto, in tanti già sono in ferie, magari a godersi la tintarella su una bella spiaggia e a divertirsi la sera tra locali e discoteche. Ma è il periodo ideale anche per fermarsi, per leggere, per arricchire il proprio animo di cultura. Quale occasione migliore per acquistare un buon libro? Bene, se accettate il mio modesto consiglio, vi indico il link per acquistare proprio questo testo su Amazon https://amzn.to/44YvQCe

Buona estate e … buona lettura!

This post was published on Ago 3, 2023 9:02

Fabio Iuorio

Osservatore del sociale a 360°, amo scrivere e guardare Oltre. Ho amato il ruolo di giornalista fin da bambino, mi piace poter approfondire temi a sfondo sociale spesso ignorati dalla società moderna. Che dire, sono un eterno sognatore di un mondo come quello descritto da John Lennon in Imagine, un mondo dove non esistono discriminazioni e guerre, nulla per cui uccidere o morire.

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