
Chi riceverà l'aumento? - roadtvitalia.it
Busta paga più ricca a giugno per oltre un milione di lavoratori, gli stipendi salgono alle stelle: cosa prevede la nuova proposta.
A partire dal prossimo mese di giugno, circa 1,5 milioni di lavoratori di un particolare settore vedranno un aumento in busta paga. Una notizia che, almeno sulla carta, potrebbe sembrare molto positiva. Eppure non tutti l’hanno accolta con entusiasmo.
Alla base dell’aumento c’è la clausola di salvaguardia inserita nel contratto collettivo nazionale siglato nel 2021, pensata per adeguare i salari all’inflazione e proteggere così il potere d’acquisto dei dipendenti durante il periodo di vacanza contrattuale.
Il meccanismo, che si basa sull’indice Ipca al netto dell’energia importata (dato calcolato dall’Istat) porterà a un ritocco dei salari minimi. Tuttavia le stime più aggiornate non coincidono con quelle decisamente più ottimistiche dei sindacati. La proiezione dell’Istat, risalente a dicembre 2024, parla infatti di un tasso di inflazione pari all’1,3% per l’anno in corso , ben al di sotto dell’1,9% su cui i rappresentanti dei lavoratori avevano basato le loro aspettative.
Quali lavoratori avranno un aumento?
A beneficiare di questo aumento in busta paga saranno i lavoratori del settore metalmeccanico. Si tratta, come si è detto, di aumento contenuti. Prendendo come riferimento il livello C3, l’incremento mensile sarà di 27,70 euro lordi, in calo rispetto ai 40,48 stimati inizialmente.
Gli alti livelli contrattuali seguiranno la stessa proporzione, con aumenti che varieranno dai 22 ai 36 euro circa a seconda della posizione occupata. Ecco una generale panoramica degli auemnti previsti:
- Livello A1 +36,41 euro;
- Livello B3: +35,56 euro;
- Livello B2: +31,85 euro;
- Livello B1: +29,69 euro;
- Livello C3: +27,70 euro;
- Livello C2: +25,86 euro;
- Livello C1: +25,33 euro;
- Livello D2: +24,79 euro;
- Livello D1: +22,36 euro.

Questi adeguamenti saranno ufficialmente visibili a giugno quando l’Istat avrà confermato i dati definitivi. Anche se rappresentano senz’altro un piccolo sollievo, questi aumenti non bastano però a colmare il ritardo sul rinnovo del contratto nazionale, fermo ormai da mesi.
Le trattative per il nuovo accordo 2024-2027 sono ancora in stallo, con i sindacati che chiedono aumenti assai più consistenti (si parla di 280 euro mensili per il livello C3) rispetto ai 173 proposti dalla controparte datoriale.
La frustazione tra i lavoratori è palpabile. Non a caso, l’USB ha proclamato uno sciopero nazionale del settore per venerdì 23 maggio, con un’astensione di 8 ore. Al centro del proteste non ci sono solo gli stipendi ma anche una richiesta di maggior tutela sul piano del welfare e della sicurezza. Per arrivare a un accordo vero, insomma, serve una visione complessiva, che rimetta al centro le esigenze reali del lavoratori.