Un gobbo napoletano: S.P.Q.R.

Senatus populusque romanus? Tutti i latinisti sono concordi sulla traduzione di questa famigerata massima latina, ma noi juventini siamo sovversivi, siamo al di sopra di ogni interpretazione, la traduzione esatta è: Sono perdenti questi romanisti! Non ve ne abbiate a male, è vero, ho già scritto un articolo del gobbo sui sogni di gloria infranti dei romanisti, ma devo per forza tornare sull’argomento, viste, poi, le dichiarazioni post partita di De Sanctis (ex portiere della Juve che non ha avuto fortuna, brutta cosa, infatti, il dente avvelenato) e di Rudi Garcia – l’allenatore francese è sempre stato un signore, ma la prima sconfitta deve averlo romanizzato un po’ troppo.

Dire che la vittoria bianconera sia frutto dello Juventus Stadium e che l’avveniristico primo stadio di proprietà di un club italiano sia frutto del sistema Italia che aiuta sempre la Juve, significa rosicare di brutto. I romanisti riuscirebbero ad accoppiarsi con i castori senza creare interferenze tra i DNA. Non sono dichiarazioni da pretendente alla vittoria finale, chi vince lo fa riconoscendo il proprio valore, ma, soprattutto, i propri limiti.

Avere un capitano che prima di ogni partita grida allo scandalo per presunti aiutini, avere un uomo immagine come De Rossi che, dopo due soli gol, perde la testa e attenta alla carriera di un suo compagno di Nazionale, non è colpa del sistema Italia, è colpa del proprio complesso di inferiorità. Il sistema Italia ha premiato una squadra con delle idee, con spirito d’iniziativa, costruire uno stadio di proprietà non è un reato, i tifosi juventini, la società Juve non devono chiedere scusa per aver raggiunto tale obiettivo e per essere vicini alla costruzione della Continassa.

Sono le altre squadre a doversi aggiornare, se si vogliono raggiungere obiettivi importanti non basta, anzi, non serve a nulla piangere (all’Inter piangere è valsa Farsopoli e uno scudetto, ma quelli sono casi più unici che rari), bisogna rimboccarsi le maniche e ,quando si entra in campo, dare il 110%, sporcarsi come fanno i Tevez e i Vidal di turno e non avere paura di spezzarsi un’unghia.

Quindi sì, S.P.Q.R., sono perdenti questi romanisti, non vuole essere un’offesa, uno sberleffo, vuole essere un consiglio. Meno lacrime e parole buttate al vento, testa bassa e pedalare, così si vince.

This post was published on Gen 9, 2014 17:03

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne alla Federico II. Appassionato di videogiochi, calcio, cinema e letteratura. Crede che il giornalismo non sia solo ricerca della verità, ma anche sapiente uso di ironia e sarcasmo.

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