venerdì, Marzo 29, 2024
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Un gobbo napoletano: Festeggiare lo Scudetto nel Derby? Meglio di no

E' uno dei scenari possibili, ma la festa potrebbe degenerare in qualcos'altro

Sabato 27 aprile, il Napoli cade a Pescara o non va oltre il pareggio, domenica 28 aprile, Stadio Olimpico di Torino, la Juventus vince il Derby e diventa Campione d’Italia! E’ uno scenario credibile, perché no? Il Pescara ha fermato sul pari la Roma di Andreazzoli, i miracoli non avvengono per due settimane consecutive, ma non diamo limiti alla Provvidenza.

Ma questo scenario a cosa porterebbe? Vediamo, sul piano del tifo, quello più fazioso possibile, quello che vede nell’umiliazione (sportiva) pubblica del proprio avversario come il più grande godimento immaginabile, questo scenario rappresenterebbe un orgasmo multiplo per il tifoso juventino. Vincere in faccia alla rivale cittadina, a quelli che: ”Torino è granata”. Forse l’Inter ha superato, in una scala di valori, il Torino nella rivalità che c’è con la Juve, ma su questo non ci metterei la mano sul fuoco.

Ma la rivalità Juventus-Torino è, non solo sportiva, ma, appunto, insediata negli stessi spazi vitali delle due tifoserie. Per un gobbo napoletano, comunque, non è facile capire la rivalità cittadina, ma la si avverte comunque, anche a chilometri di distanza. Proprio i tifosi granata coniarono il termine ”gobbo”, e avevano ragione, ci sono così tante stelle sulla maglia della Juve da farla diventare pesante, c’è da diventare veramente gobbi.

Ma parlando più seriamente, questo scenario potrebbe dare problemi di ordine pubblico. Si sa, la mamma dei cretini è sempre incinta, e qualche pseudo-tifoso potrebbe dare avvio a tafferugli e guerriglie urbane. Di episodi di questo tipo ne abbiamo già visti recentemente in occasione del Derby di Roma. Che i tifosi torinisti – anzi, come detto prima, pseudo tifosi – possano sentirsi ”oltraggiati” da una vittoria dello Scudetto in casa loro degli odiatissimi colori bianconeri, non è da escludere.

Ma possibile che in un paese civile si debbano fare i processi alle intenzioni? Che il primo pensiero non vada ala festa Scudetto, all’evento sportivo in sé, ma a quello che potrebbe succedere? Purtroppo sì, con una Lega e una FIGC non in grado neanche di eliminare il razzismo dagli stadi, a parte dare multe alle Società totalmente inutili, non si può stare mai tranquilli. Quindi, festa Scudetto il 28 aprile? Meglio il 5 maggio.

 

Michele Longobardi
Michele Longobardi
Laureato in Lettere moderne alla Federico II. Appassionato di videogiochi, calcio, cinema e letteratura. Crede che il giornalismo non sia solo ricerca della verità, ma anche sapiente uso di ironia e sarcasmo.
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