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Un giorno per la memoria, il Salotto culturale del Grand Hotel Parker’s inaugura con un libro denuncia di Anna Copertino

“L’unica cosa che le mafie proprio non tollerano è la memoria, perché mina il consenso sociale, demistifica la vulgata buonista e, al pari di una cicatrice, non consente di cancellare la ferita inferta. Se il dolore resta, come sempre accade per le morti che appaiono tanto più assurde quanto più sono immotivate, le iniziative che nascono dalla memoria sono semi di speranza per il futuro, soprattutto per le generazioni più giovani” (dall’introduzione di Raffaele Cantone).

“L’immane, impressionante elenco dei caduti delle guerre di mafia, camorra, ‘ndrangheta e non solo, senza confini di tempo, di spazio, di ruoli, di condizione economica e sociale. I protagonisti dei singoli racconti sono diversissimi tra loro: avvocati/politici, giornalisti, imprenditori, collaboratori di giustizia o persone comuni entrate in contatto con ambienti criminali per nascita o per contingenze, non certo per scelta. Vittime di ogni età in un arco temporale di oltre centoventi anni” (dalla prefazione di Maurizio de Giovanni).

Se il coraggio si potesse misurare peserebbe quanto tutte le lacrime, le parole, i sentimenti e la rabbia presenti nell’antologia Un giorno per la memoria, edita dalla casa editrice Homo Scrivens e curata da Anna Copertino.

Un donna coraggiosa, che non ha esitato, non ha avuto paura di raccontare le vittime innocenti delle mafie attraverso la responsabilità: quella che ha affidato ai 28 autori diventati genitori ideali di ogni vittima.

Anna Copertino ha scelto di intingere le mani nell’inchiostro per combattere, e non è nuova alle lotte. Oltre a essere amministratore di questa testata, tiene incontri nelle scuole per la formazione di giovani giornalisti, scrivendo di cultura e legalità. Ha partecipato al progetto “In viaggio con la Mehari”, dedicato a Giancarlo Siani. In un percorso di legalità, con Libera: associazioni, nomi e numeri contro le mafie, è stata Referente del Presidio Libera Giugliano “Mena Morlando”. Ha ricevuto il “Premio Giornalista tra la gente”, intitolato alla vittima innocente Antonio Landieri. Per lei la vita è impegno civile, e con fierezza si definisce giornalista delle periferie napoletane e di provincia, dando voce ai familiari delle vittime di criminalità e alle vittime delle ingiustizie.

La memoria come lotta

Ieri presso il Grand Hotel Parker’s si è tenuta la presentazione di Un giorno per la memoria in presenza di familiari delle vittime, scrittori, amici e lettori. Non un semplice incontro in cui far emergere la bellezza di un racconto o di una o più storie, non un momento di celebrazione narcisistica di questo o quello scrittore.

No, semplicemente un’occasione in cui si è fatta memoria attraverso i racconti di chi ha fatto indagini sulla camorra, come i magistrato Raffaele Marino. Oppure come la giornalista e scrittrice Armida Parisi che ha sottolineato la necessità di portare tra i giovani e nelle scuole il libro. O come Antonio Maiorino, che con commozione ha raccontato l’uccisione dell’avvocato Marcello Torre, Sindaco di Pagani.

Per ultimo l’intervento dell’editore Aldo Putignano, che ha accolto una proposta editoriale per dovere, per impegno civile.

Se il coraggio si potesse misurare, avrebbe il peso di tutte le parole contenute in duecento pagine di memoria.

Annalisa Guida
Annalisa Guida
Sognatrice per mestiere, grafomane per passione, art and red lips addicted. Se non esistesse la cultura la inventerei, ma dato che c'è già ho deciso di farne un lavoro e di parlarvene in questa rubrica.
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