
Giovani e droga, un rapporto che non volge mai al termine, un odi et amo per dirla alla Catullo, e che sparge morte a ritmo costante. Negli ultimi anni è tornato in voga l’uso prepotente di eroina tra i giovani, un fenomeno che si credeva in declino ma che sta assumendo nuove forme e dinamiche e questo soprattutto a causa della diffusione di sostanze tagliate, l’abbassamento dei costi e la scarsa percezione del rischio. C’è però chi prova in qualsiasi modo a contrastare il fenomeno, a cercare di arginare i danni in questa guerra infinita. Parliamo di Villa Mariani Croce Rossa, un centro antidroga fondato nel 1976 a Roma da Massimo Barra e che ha posto ora le basi per un progetto in collaborazione con l’Università La Sapienza rivolto ai genitori con figli tossicodipendenti: l’utilizzo in casa di naxalone, celebre antagonista dell’eroina, in versione spray. L’obiettivo è chiaro: rendere accessibile un primo intervento tempestivo, in grado di bloccare gli effetti letali di un’overdose da eroina o altri oppiacei prima dell’arrivo dei soccorsi. il prodotto in questione è un dispositivo medico semplice da usare, uno spray nasale monodose contenente naloxone che, in caso di overdose, basta spruzzarlo nella narice della persona incosciente: il principio attivo agisce in pochi minuti, liberando i recettori cerebrali dagli oppiacei e ripristinando la respirazione. Non è necessario essere medici o infermieri per usarlo: è pensato per amici, familiari, coinquilini o chiunque possa trovarsi accanto a una persona in difficoltà. In Italia il naloxone è già disponibile in forma iniettabile con il nome commerciale Narcan o Nexodal, ma l’uso nasale è più pratico e sicuro per i non addetti ai lavori ma al momento manca ancora un piano nazionale strutturato per la diffusione del naloxone nelle case. Spruzzare naloxone può essere un gesto d’emergenza decisivo, non cura la dipendenza, ma offre una seconda possibilità che può essere la chiave per un futuro diverso.