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Speciale “Terremoto Matese” (VIDEO)

Il nostro reportage nei luoghi più colpiti dal terremoto del 29 dicembre

La nostra terra, stanca torna a tremare. È successo ieri 29 dicembre 2013 alle ore 18.08 circa, epicentro Piedimonte Matese, in provincia di Caserta. Definito “il terremoto del Matese”, la sfaldatura appenninica che ha provocato un sisma che è stato avvertito non solo nei confinanti sei comuni dell’aria del Matese, come le vicine Alife, Gioia Sannitica e Piedimonte ma fino a Napoli in particolare in alcuni quartieri come il Vomero, Fuorigrotta e Posillipo ancor più ai piani alti degli edifici. Molti degli abitanti dei comuni dell’area del Matese, epicentro del sisma, hanno passato la notte fuori casa. Chi ha potuto ha raggiunto i parenti in zone diverse, ma molti hanno preferito dormire in macchina sotto casa. Lo stesso si accingono a fare per la seconda notte.

In un giro nel territorio interessato dal sisma, noi di Roadtv Italia insieme con il dott. Mario Izzo, Tenente Farmacista del Corpo Militare della CRI fiduciario Nazionale, per testimoniare con immagini e dichiarazioni la situazione a meno di 24 ore dal sisma.
A Piedimonte Matese ci siamo recati in Piazza Roma che è sede del palazzo del Municipio, dove è stato necessario chiudere e transennare il palazzo, autorizzando un’ordinanza di sgombero per un’ala del municipio interessata dal cedimento di un pezzo di cornicione e da alcune lesioni interne. Chiudere inoltre, per sicurezza alcune case nella parte antica della cittadina.
Inoltre si è deciso per questioni di sicurezza che rimarranno chiusi molti uffici pubblici, mentre proseguiranno per tutto il giorno le verifiche nelle abitazioni, soprattutto quelle del centro storico e di alcuni rioni periferici, che sono di vecchia costruzione.
Alle operazioni stanno partecipando i Vigili del fuoco di Caserta, Avellino e Teano e i volontari della Protezione civile, che hanno una postazione fissa nella piazza, ed il Comandante dei Vigili del Fuoco di Caserta dott. Mario Falbo molto cortesemente, si è reso disponibile e ci ha rilasciato alcune dichiarazioni circa la giornata di ieri, subito dopo il sisma e lo svolgimento organizzativo della serata e della nottata che si sta avvicinando, tranquillizzando nella giusta maniere, e spiegando che nulla può essere prevedibile circa i terremoti.

Dichiarata inagibile e transennata la chiesa seicentesca Ave Gratia Plena di Piedimonte, a causa dei danni riportati alla navata destra ed ai capitelli, come ci ha raccontato il Parroco Don Emilio Salvatore, che abbiamo raggiunto nella chiesa vicina. – ” Stavo celebrando la Messa per le famiglie – racconta don Emilio ai nostri microfoni- e la chiesa era gremita. Al “Signore pietà” ho sentito un boato enorme e ho avuto paura che cadesse il soffitto, per fortuna i calcinacci non hanno colpito i fedeli “-. Così come si è transennata la chiesa di Santa Maria Assunta di Alife per il crollo di una piccola parte esterna del campanile.

Il parroco don Domenico La Cerra, ed il sagrestano Angelo, ci hanno aperto la chiesa per mostrarci una profonda crepa a sinistra della navata, che si estende fino alla cripta sotterranea.
A Gioia Sannitica si è ritenuto opportuno far sfollare delle famiglie vista l’inagibilità delle loro case, attrezzando un dormitorio di primo soccorso in una struttura vicina, grazie al contributo della CRI e della protezione civile subito allertati dal Sindaco il dott. Mario Fiorillo. Diverse le testimonianze dei cittadini, che impauriti si riversano in piazza e nelle vie, per il timore di restare in casa.

Moltissime le scosse nella nottata. Sono state più di 130 le repliche di magnitudo pari o superiore a 2 rispetto al sisma delle 18,08 di ieri nel Matese, 96 sono avvenute nella giornata di ieri e 34 nella mattinata (dalle 03.00 alle 07.00) sono state di magnitudo superiore a 3.
Il dott. Izzo conclude con l’approfondimento sulla natura sismica dell’appenino Matese con l’intento di rendere consapevoli, non solo chi vive il territori ma le autorità preposte e chi decide di costruire in certi territori a rischio senza le giuste norme di sicurezza.

Ci auguriamo che 2013 porti via questo che è stato definito un “terremoto bianco” visto che per fortuna non ha fatto vittime, e che il 2014 porti la tranquillità a chi vive un territorio al alto rischio sismico, ma soprattutto la responsabilità e la consapevolezza a chi costruisce senza senno e speculando su un territorio che altresi’ andrebbe tutelato.

Redazione web
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