Il ritorno del Commissario de Santis nel nuovo romanzo di Maria Rosaria Pugliese “Scighera”, un thriller ben scritto e molto coinvolgente, con parole scelte con cura.
“I condomìni sono scatenanti!” esclamò il commissario de Santis. Il Ballabanzer, come tutti i condomìni, è un affresco sociologico e antropologico, un eterogeneo spaccato di varia umanità dove s’intrecciano rapporti-non rapporti di vicinanza tra famiglie, coppie, singles, giovani e anziani, che lo abitano. “Il Ballabanzer è come una famiglia!” tuona l’ambiguo amministratore Mastretta, avocando a sé il ruolo di pater-familias. Ma al di là delle grottesche scaramucce, del chiacchiericcio, delle carnali debolezze, delle ipocrisie, delle inconfessabili passioni, che scorrono come filigrana nell’insignificanza della routine condominiale, il Ballabanzer sarà scenario di due misteriose morti. “I misteri del Ballabanzer” enfatizzano i giornali in prima pagina, affondando la penna. La doppia indagine spetterà al commissario Nino de Santis che, grazie al profondo intuito di poliziotto di razza e coadiuvato dal suo braccio destro, il milanesissimo Gianpaolo Lezzi, riuscirà a far luce su entrambi i casi squarciando la scighera che avvolge il palazzotto borghese.
Un giallo intrigante già dal titolo “SCIGHERA” come i milanesi chiamano la nebbia, ma su cui indagal’inarrestabile commissario Nino De Santis, in un condominio dove dietro a ogni porta si scoprono le vite di coloro che vi abitano, i segreti, le azioni taciute. Non è semplicemente un giallo, ma un romanzo che unisce vari elementi, tra cui anche riferimenti storici come quelli dedicati all’esodo dalla Dalmazia e dall’Istria di molti italiani alla fine del secondo conflitto mondiale. Tutto accade nel condominio bunker di Ballabanzer, abitato da varia umanità, un luogo dove tutto sembra nascondersi dietro quella nebbiolina fitta del titolo. Gli scheletri nell’armadio dei condomini sembrano avvolti da essa, indecifrabili e sfuggenti. Toccherà al fiuto del Commissario de Santis, aiutato dal suo vice Lezzi, chiarire ogni punto, aprire la coltre della nebbiae arrivare alla verità dei fatti. L’autrice è molto attenta a usare vocaboli adatti per raccontare le dinamiche psicologiche dei sospettati dell’omicidio avvenuto in quel luogo difficile da scardinare. La sua scrittura risulta curata e con un andamento non affrettato, adatto alla riflessione del lettore che in tal modo riesce a penetrare nell’animo dei condomini. Un romanzo pieno e al tempo stesso scorrevole, dove il thriller racchiude i dibattimenti mentali non solo dei sospettati, ma anche di chi ne deve curare le indagini.
This post was published on Feb 20, 2023 10:10
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